I DEPORTATI DELLE FAKE NEWS

“A distinguersi per
ferocia è stato il presidente di
Confindustria Alto Adriatico,
Michelangelo Agrusti. «Il peso
di un’eventuale restrizione
gravi su coloro che non sono
vaccinati», ha detto. «Se questa è una guerra, questi sono
dei disertori. Non dobbiamo
fucilare nessuno, ma dobbiamo far pesare la loro diserzione. Non ci saranno più ristori
nel momento in cui dovessimo
tornare nelle situazioni precedenti perché non ci saranno
più i quattrini». “

Parole diritte ,schiette,parole che evocano la presenza di un vigliacco o piu’ vigliacchi che dinanzi a un dovere,scappano.

Il dovere non c’e’,nemmeno l’obbligo di vaccinarsi e quindi sono disertori non punibili,magari cacasotto veraci o servi delle fake news che girano sul web.

Il disertore non schiavo,libero dal pensare singolo e non come la massa.

Si distingue per far credere che i deportati ai campi di concentramento siano loro,i no vax.

Il loro dolore,la rinucia,e’ nulla dinanzi a quello fisico che ha un peso sulla carne,sulle ossa rotte e sulla morte arrivata crudelmente e atrocemente senza dignita’.

Il disertore fugge,dinanzi a un egoismo,calcolato per verita’ non provate ma comunque che reggono un confronto poco chiaro anche con chi e’ vaccinato e crede nella medicina.

Il disertore deportato nei campi della quotidianita’,quella vera,libera dalle mura di chi vedeva il sole nascere e morire senza una via di fuga alla liberta’ oltre il filo spinato.

E allora e’ tutto un bluff,una ideologia che spesso cade nella retorica e nel qualunquismo che ci fa dimenticare la storia stessa,quella amara,vera e brutale dei numeri tatuati sulle braccia.

Facciamo pesare loro la diserzione,certo.

Facciamo in modo che sappiano chi erano i veri deportati e quelli liberi .

La storia dei disertori fucilati regala pagine brutali in ogni angolo del nostro paese,una vergoga accettata solo in tempo di guerra ,quella guerra che creo’ veramente nemici tra gli amici e povere illusioni di diritti contro imposizioni militari.

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