L’11 settembre di Israele.

L’undici settembre se lo sono fatti loro in casa, uccidendo tre ragazzi israeliani e dando la colpa ai palestinesi.

L’undici settembre come quello americano pieno di dubbi per come venne alla ribalta, come fosse un film con tanto di copione.

Un film che sarebbe servito a porre fine alla vita di qualche dittatore e per dire di essere uno stato, l’America, che ha fede in Dio e nella democrazia.

L’undici settembre lo abbiamo avuto anche noi in passato, mettendo le bombe nelle piazze e dicendo che erano i neri una volta e i rossi l’altra, così per trovare un alibi all’umore che regnava nelle segreterie dei partiti orticanti tra di loro.

L’undici settembre Israele .

L’undici settembre per dire di essere vittima e difensore della propria gente, dai cattivi di Hamas e dalle loro terribili armi che vengono lanciate nel cielo.

Allora i bambini morti, le donne ,i vecchi  che muoiono sono parte di un film, quel film che serve a disegnare un percorso dove l’incolpare qualcuno sembra più facile che attenersi alla realtà.

Come le persone che si buttavano giù dalle torri in fiamme accarezzando la speranza di salvarsi, cosi si lanciano nel vuoto le speranze di tante persone colpevoli solo di essere parte di un film, vero accidenti…., studiato a tavolino per dire che il colpevole esiste sempre…

2 pensieri su “L’11 settembre di Israele.

  1. Ogni popolo ha la sua storia e ognuno ha il diritto di difendere la propria libertà. Però credo che a livello di informazioni ormai siamo talmente oberati da farci pensare che tutta la storia sia fatta da un punto di vista univoco, quando chiaramente non è affatto così.
    Per esempio stasera mi sto guardando “La battaglia di Algeri” di Pontecorvo, un vero inno all’anti-colonialismo, e penso che a livello di educazione e di informazione debbano essere dati come minimo gli strumenti per conoscere più storie, anche quelle di paesi con tradizioni diverse dalla nostra come quelli arabi per esempio.
    Poi, in seguito, ciascuno si farà un’idea e sceglierà da che parte stare, ma prima è fondamentale abbattere l’omertà e l’ipocrisia.
    Mi viene inoltre da pensare che al giorno d’oggi abbiamo più strumenti per conoscere ciò che accade e a quel punto noi non abbiamo proprio più alcuna giustificazione.

    Leggendo il tuo articolo mi incuriosisce parecchio il riferimento alla stagione delle brigate rosse e nere equiparata al nostro undici settembre; devono essere stati anni molto confusi e pieni di terrore, che alla fine non hanno portato realmente da nessuna parte, infatti pare che siano finiti nel dimenticatoio

  2. Grazie Marco per il commento.Bisogna informarsi,leggere e avere un punto di vista storico reale e veritiero.Andando dietro ai social o i media schierati di parte,si rischia di sprofondare in una totale mancanza di punto critico reale.Difendere una terra e difendersi ha valenza se hai ragione,se cio’ che definisci territorio strappato da patti scritti e’ vero.Ma la storia della Palestina e’ diversa.Qui si tratta di puro colonialismo ai danni di povera gente.Per quanto riguarda il terrorismo e quel periodo,li vi erano altre situazioni in ballo.una occupazione imperialista economica di matrice americana aveva tolto di mezzo l’idea di allora di una visione proletaria dove il popolo era l’attore principale e non la vittima di turno.Ti abbraccio Luca a presto.

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