TARANTO?NON VINCERA’ MA…..

TARASPANORM

arallagianlucafoto(c)

Taranto citta’ capitale della cultura 2016.

Oggi si sapra’,ma non vincera’ perche’ ha la cultura dell’acciaio,quella che fu decisa anni fa per incrementare il lavoro qui al sud,e che oggi,nonostante epidemie mortali di mesoteliomi e patologie correlate al siderurgico,sembra essere ancora la vera “cultura regnante in citta’”.

Il riscatto morale dell’intera cittadinanza sarebbe un monito ai futuri governi ma da tarantino,dico,che e’ piu’ facile illuderci con decreti salva Ilva anti inquinamento che con propositi di riscatti e cambiamenti futuri da farsi per il territorio.

Abbiamo l’acciaio nel sangue,abbiamo una cultura che nasce dagli altiforni dei genitori e dalle loro fatiche,abbiamo il veleno nel sangue e le polveri sui balconi.

Sappiamo che quando ci sta tramontana l’aria sa di cocheria,e abbiamo il sentore che il futuro sia ancora incentrato sull’entrata alle portinerie dello stabilimento.

Devo dire che fare cultura qui non e’ facile.

La scintilla del cambiamento e’ sempre accesa,viva e riscuote successo quando si parla di “diritti negati in nome del profitto”.

Ma la cultura la si fa anche avendo alternative al mostro,vivendo il territorio come un mezzo comune per arricchirci.

Noi,il territorio, lo viviamo come “violenza nei suoi confronti”,come un albero che brucia e da lontano lo vediamo  morire senza poterci fare nulla.

Le nuove generazioni sono consapevoli che i decreti salva Ilva hanno reciso una possibile lotta giuridica contro  cio’ che ci e’ stato tolto,contro cio’ di cui avremmo avuto diritto e bisogno per dirci “capitale della cultura un domani”.

Non prendiamoci in giro.

Il dna nostro e’ questo,sancito dalla visione apocalittica dei fumi di giorno,di notte e dai numeri sempre in evidenza dei decessi per cause correlate all’inquinamento.

La cultura nostra e’ fatta di altoforno,passato storico della Magna Grecia e di un’isola,la citta’ vecchia,che sarebbe un buon viatico per fare si cultura e che,invece,cade ogni giorno nel dimenticatoio dei politici e del governo centrale.

Ecco perche’ Taranto non vincera’ e se dovessi essere smentito oggi,sara’ un evento storico che dovrebbe servirci a dire no all’industria e si alla storia espressa nei lavori che un tempo animavano le zone della citta’,dalla pesca ai cantieri navali,dall’ Arsenale  militare ai negozi che purtroppo oggi chiuduno  bottega.

DOPPIO PENSIERO

image

Doppio pensiero di chi deve decidere, nel bene comune, un’azione che ti farà apparire onesto.
Doppio pensiero pensando a chi spesso, dietro a un sorriso, ti inganna dicendoti di essere amico.
Ma anche chi usa tale metodo per trovare una via, per il bene annientando una idea di egoismo solitario.
Doppio pensiero, due vie con differenti esiti.

Scritto con WordPress per Android

DIFESA E MESCHINITA’.

fotocastello
arallagianlucafoto(c)
Difesa delle proprie mura,della propria famiglia e della tua idea di liberta’.
Difesa dallo straniero,dal mendicante e dallo zingaro che,sempre,svuota i cassonetti della spazzatura per cercare roba gettata via.
Difesa dal vicino di casa,invadente o no ma sempre nemico degli spazi in comune.
Odio verso quella cosa che si chiama altruismo,ignobile arte di perdere tempo.
Difesa dalla politica,vile e vigliacca,puttana che si vende al miglior offerente e vacilla,come un malato,nei nostri discorsi da bar.
Poi tu,solo,anche se circondato da amici e amici,da schiere umane che confidano certezze ma spesso velano rancori.
Difesa a oltranza,catenaccio come l’Italia del Trapattoni.
Difesa e chiusura,come il castello di Federico li fermo e preciso,a scrutare il futuro e renderti idiota dinanzi al tuo slancio di onesta’ e altruismo.
Difesa parola tipica oggi,ma anche razzismo,egoismo,chiusura mentale e paura,dello sconosciuto e di chi ti sta dinanzi.
Ecco il male di oggi,la difesa.

IL VECCHIO PALAZZO.

image

Arallagianlucafoto ( c )

Vecchio palazzo, storie di gente e illusioni.
Qui dinanzi al mar Piccolo a Taranto, vi era la bellezza del mare e dell’aria pulita.
Vi era la certezza che la vita fosse immersa nella cosa piu’ naturale, e cioè non morire di veleni.
Vi erano i balconi, privilegiati posti per assaporare una qualità nostrana, l’ebrezza del mare, come terapia alle notti insonne passate per la calura.
Vi erano persone, che seppur di passaggio, notavano lo spettacolo del tramonto e i suoni dei gabbiani.
Oggi sei chiuso, non ci dai più nulla di questo ma rimani li, indomito, a dire che sei parte di noi, dei ricordi e del cambiamento che ha avuto negli anni lo scenario attorno a te.
Ciao ex albergo.

Scritto con WordPress per Android

PORTA CHIUSA CON CITOFONO FUNZIONANTE.

preti scappano
arallagianlucafoto(c)
E’ il secondo post che ha a che fare con la chiesa.
No,e’ casualita’ e non voglia di darl esempre addosso caro Bergoglio.
Pero’ il sacerdote che afferma che loro,le anime candide senza affetto da parte dei genitori,diventano diavoletti tentatori cercando abbracci e rischi inconsapevoli bhe….lascia da che pensare.
Tu dirai,caro Papa Bergoglio,che nella tua casa vi sono depravati,schiavi del sesso e mangiatori di deboli creature.
Tu dirai che loro,sanno di esserlo,e cercano rifugio nelle case romane per curarsi dai loro mali terreni.
Sai anche che ,un bimbo molestato da piccolo,perdera’ la serenita’ un domani e sara’,spesso,rincorso dai demoni del passato in abiti sacri.
Caro Bergoglio,finiamola e ammettiamo che la chiesa ha perso credibilita’ visiva e,oggi,si regge solo su una parola:scelta.
La scelta di esserne parte,assieme ai suoi peccatori,la scelta di perdonarli anche e pregare affinche’ essi ritrovino la strada persa nel tunnel delle atroci e bramose attenzioni carnali verso chi,invece,andrebbe ascoltato con amore e basta.
La scelta opposta anche,quella di mandarti a fare a quel paese,non crederci piu’ o meglio credere a una divinita’ che guarda le peccaminose orge dei suoi ministri terreni.
Quindi un distacco da chi professa(e’ vero non tutti lo sono porci in terra…),ma un filtro che vive solo verso icone messe in chiesa o litanie prima di dormire.
Una chiesa che perde e che attira,una chiesa che non ha piu’ soldati da schierare e che ha,al contrario,piu’ fedeli soli,singole menti in cerca di puri ministri.
Questo e’ il  quadro caro Bergoglio,e tu lo sai.
Un quadro drammatico,un quadro dove ci si deve inventare come i venditori porta a porta,il prodotto da vendere al minor prezzo.
Solo che,qui caro Bergoglio,la porta spesso la si trova chiusa anche se il citofono funziona.

IL SACERDOTE E(FORSE) LA SUA BUGIA ….VATICANO A PARTE.

IMG_4312
Sconcertante?No nulla di che anzi…
Il teologo gay Charamsa,accusa la chiesa e il Vaticano di essere chiusi verso un dialogo globale,verso quella parte di persone che vengono messe al bando perche’ gay.
Lui,Charamsa,affiancato dal suo compagno,ripudia questa dottrina settaria,lontana dal pensiero di Cristo uomo aperto a tutti quanti.
Lui,Charamsa,abbandona l’abito e volera’ a Barcellona,cercando di rifarsi una vita,cosi’ come lui la voleva,senza imbattersi in colpe e tristezze per il suo doppio ruolo.
Caro Charamsa,quando hai preso il voto sapevi come era il pensiero dei tuoi superiori,della tua religione ,del tuo credo.
Sapevi che il gay era cosa “difficile da far capire” a quegli ometti vestiti come te.
Sapevi,ne sono certo,che anche senza compagno avresti avuto discussioni interne a te stesso e,forse,avresti rinunciato a esporti cosi’ tanto mediaticamente.
Credo invece,al contrario,che tu sia un furbetto,uno di quelli che,deluso dalla chiesa in senso generale,abbia abbandonato una barca dove eri dentro e,spinto dall’amore verso un uomo,hai colto la palla al balzo.
Troppo tempo ci hai messo a sancire una definizione logica che dovevi avere in testa sin da quando hai messo i piedi a Roma:o dentro o fuori.
Si e’ vero il mio discorso e’ strano,quasi razzista ma,sappi,che i conflitti interiori si pagano spesso con messe al bando,silenzi e pianti.
Quanti gay soffrono la loro drammaticita’ della loro esclusione sociale ma rimangono al loro posto,nei loro luoghi di lavoro e nelle loro case,afflitti senza compagno.
Quanti escono di strada,soli e vengono derisi,accusati di essere peste bubbonica e rimangono saldamente ancorati  a una logica personale,di dignita’ e orgoglio .
Tu non mi convinci,per i tempi e i modi della tua uscita,dell’enfasi mediatica che hai fatto nascere attorno a un amore che,se non ci fosse stato magari,non avrebbe scalfito la tua promessa.
Non e’ la chiesa che ti lascia andare via,con le sue dottrine(seppur sbagliate vero…),ma e’ la vita che ti chiama a nuovi ruoli,senza abito religioso e senza vangelo in mano.
Sarebbe stato piu’ semplice lasciarla anni addietro,senza se e senza ma.