IN NOME DEL POPOLO ITALIANO AVANTI CON LA TERZA DOSE….E A VOI UNTORI DICO…

Ieri sera alla trasmissione televisiva “otto e mezzo ” dalla Gruber,il filosofo Cacciari enfatizzava con veemenza la colpa del governo e dei medici a non esser stati chiari a dire la verita’ agli italiani circa i ricoveri,i numeri degli ammalati e il vaccino stesso.

Una colpa che si e’ ingrandita sempre piu’ e che oggi,alla soglia della terza dose per tutti,sara’ ancora piu’ difesa dal popolo no vax e immolata sull’altare delle verita’ da difendere a denti stretti.

Cacciari ha detto quello che molti pensano ma che hanno dimenticato pensando al bene comune e mettendo da parte un egoismo che colpisce il commercio e numeri nelle corsie degli ospedali.

La terza dose sara’ l’ultima oppure e’ l’inizio di una consuetudine che si proporra’ nel tempo fino alla nostra fine?

E i numeri scenderanno finalmente e il virus con le sue varianti lascera’ le nostre vite ?

La questione e’ legata a molti fattori,prima di tutto sembrerebbe quello riguardanti proprio i no vax.

Gli untori dell’amor proprio,quelli dell’azione contraria a una logica di pseudo bene collettivo,sembrerebbero i colpevoli di tali innalzamenti di contagiati.

Seppur in balia di un destino incerto,la gente che ha deciso di vaccinarsi e’ quella che non tollera piu’ loro,gli untori e che,adesso,vuol metterli al bando magari con misure dure stile Austria.

Insomma si prospettano tempi ancora piu’ duri,fatti di fazioni in lotta tra loro e che ,nella piena incertezza da ambo gli schieramenti,cercheranno di avere consensi da piu’ parti.

I vaccinati godranno dell’appoggio dei politici,delle ordinanza di governo e dei numeri che scenderanno in barba al virus e alle sue varianti.

Loro,gli untori,diranno di essere quelli a cui la civilta’ prossima futura potra’ agganciarsi per possibili trasfusioni e donazioni midollari poiche’ vergini dal corpo del reato e cioe’ il vaccino stesso.

Attendiamo con ansia i dati a venire sui ricoveri,viviamoci la vita con sicurezza e speranza ma non dimentichiamoci che,seppur vaccinati e difesi da un vaccino a noi comunque sconosciuto,l’unica via era forse questa.

I DEPORTATI DELLE FAKE NEWS

“A distinguersi per
ferocia è stato il presidente di
Confindustria Alto Adriatico,
Michelangelo Agrusti. «Il peso
di un’eventuale restrizione
gravi su coloro che non sono
vaccinati», ha detto. «Se questa è una guerra, questi sono
dei disertori. Non dobbiamo
fucilare nessuno, ma dobbiamo far pesare la loro diserzione. Non ci saranno più ristori
nel momento in cui dovessimo
tornare nelle situazioni precedenti perché non ci saranno
più i quattrini». “

Parole diritte ,schiette,parole che evocano la presenza di un vigliacco o piu’ vigliacchi che dinanzi a un dovere,scappano.

Il dovere non c’e’,nemmeno l’obbligo di vaccinarsi e quindi sono disertori non punibili,magari cacasotto veraci o servi delle fake news che girano sul web.

Il disertore non schiavo,libero dal pensare singolo e non come la massa.

Si distingue per far credere che i deportati ai campi di concentramento siano loro,i no vax.

Il loro dolore,la rinucia,e’ nulla dinanzi a quello fisico che ha un peso sulla carne,sulle ossa rotte e sulla morte arrivata crudelmente e atrocemente senza dignita’.

Il disertore fugge,dinanzi a un egoismo,calcolato per verita’ non provate ma comunque che reggono un confronto poco chiaro anche con chi e’ vaccinato e crede nella medicina.

Il disertore deportato nei campi della quotidianita’,quella vera,libera dalle mura di chi vedeva il sole nascere e morire senza una via di fuga alla liberta’ oltre il filo spinato.

E allora e’ tutto un bluff,una ideologia che spesso cade nella retorica e nel qualunquismo che ci fa dimenticare la storia stessa,quella amara,vera e brutale dei numeri tatuati sulle braccia.

Facciamo pesare loro la diserzione,certo.

Facciamo in modo che sappiano chi erano i veri deportati e quelli liberi .

La storia dei disertori fucilati regala pagine brutali in ogni angolo del nostro paese,una vergoga accettata solo in tempo di guerra ,quella guerra che creo’ veramente nemici tra gli amici e povere illusioni di diritti contro imposizioni militari.