FIRENZE 28 APRILE:CAMBIAMENTO O ENNESIMO BLUFF?

A Firenze va di scena l’ennesimo tentativo di creare una idea antagonista ai partiti moderni.
Secondo il promotore di questa assemblea svoltasi al Mandela Forum di Firenze appunto,Paul Ginsborg,il problema e’ ricucire dal basso tutti i circoli territoriali della sinistra per poter convogliare assieme a loro idee e progetti per un nuovo partito della sinistra.
Bersani non avra’ visto di buon occhio questa idea che e’ figlia della crisi non solo italiana a trovare una identita’ nel panorama politico,fatto adesso di un tecnico che vuol mettere ordine dopo il disordine dell’era berlusconiana e la mancanza di opposizione vera.
Insomma una volonta’ che vuol diventare iniziativa concreta forse in vista delle elezioni del 2013,allorquando si tornera’ al voto e si cerchera’ di essere protagonisti di idee,uomini e soluzioni innovative per poter sperare di risolvere una crisi non solo nostra ma che altri paesi europei hanno e che nelle prossime elezioni avranno la prova della verita’ di una voglia o di cambiamento oppure di ritorno al passato e all’immobilismo verso il futuro nuovo.
Firenze e’ anche la prova di come la sinistra sia fallita e di come sia doveroso trovare una nuova formula per dire basta al vecchiume non solo di idee ma anche di uomini.
Aspetteremo e seguiremo con interesse questi risvolti annunciati ma che dovranno essere confermati con programmi validi e uomini capaci.
 

DA SANTORO MENO MALE CHE STAVA RAMPINI,NELL’ERA DELLA CRISI.

Ieri sera con Servizio Pubblico di Santoro,si e’ pianto.Si e’ pianto per le morti degli imprenditori che non hanno saputo difendersi dalla regola delle banche attuali:o sei in regola appunto,altrimenti niente piu’ credito e anzi pignoramento dei tuoi beni.
Poi la parte politica affidata anche alla Mussolini che rappresenta la parte dell’italietta che vive su i ricordi,ha aperto una questione attuale che sta facendo paura ai politici.E’ quella relativa a Grillo da una parte,con il suo devastante rullo compressore dei favori dell’elettorato e che apre una questione attualissima:la credibilita’ stessa dei partiti,logorati dal vecchiume e dal suo riciclaggio in altri nomi ma non nelle intenzioni.
Santoro poi ci ha deliziato con Federico Rampini,uno dei pochi giornalisti che parla di temi difficili parlando facilmente…altro Ferrara.
La possibile questione delle due monete euro divise in fascia Europa buona e in quella meno buona,ha evidenziato come pur di farla vivere questa moneta,si e’ decisi a tutto.
La valanga francese di Maggio sara’ forte e devastante poiche’ imprimera’ una decisa svolta anche agli altri partner europei,regalandoci sorprese e strategie uniche che l’Europa dovra’ attuare e mettere a difesa di una arroganza tedesca con la Merkel prima donna a tutti i costi..e nostri sacrifici.
Insomma una Italia in recessione insieme all’Inghilterra,alla Francia e alla Spagna,sinonimo di drammaticita’ di un’epoca che non vede sviluppi positivi per i nostri giovani e che,anzi in loro,spera.
I movimenti sono stati e saranno la centralita’ delle idee future e anche l’opposizione a regimi democratici che hanno nelle loro decisioni,scopi personali a difesa di strategie economiche espansionistiche a senso unico.

GRILLO RIDE ORA,MA RIDE VERAMENTE.

Beppe Grillo e’ prima di tutto un ricercatore del male di questi tempi.E devo dire che mettere in piazza la parte piu’ marcia della politica nostrana,sviscerando intrighi e malefatte,dietro numeri e documenti,lo rende quasi credibile.
Dico quasi perche’ come tutte le accuse,esse andrebbero verificate e sancite vere da organi neutrali.
Un po’ come Marco Travaglio,l’altro inquisitore dei nostri tempi che,grazie alla tv,regala momenti di accuse mirate contro quel politico e quella parte di casta che e’ stata processata o che e’ in attesa di giudizio.
Bene,tutto questo fa parte degli accusatori,tutto questo e’ un’arma virale che si innesta nel tessuto dei nostri tempi,sancendo adepti fedeli e lettori attenti.
Ma e’ anche parte elettorale,e’ anche parte importante di un paese che,nella rovina dei partiti,vede in essi i salvatori della patria.
Ma poi perche’ non riescono in effetti ad attecchire nel panorama politico italiano,rimanendo ai lati del palcoscenico che conta e si accontentano solo delle briciole?
Come mai la lega “ladrona nord,ha invece avuto successo pur essendo un fenomeno chiamiamolo folcloristico locale e ha un forte e compatto successo(scandalo del trota e company a parte) nel panorama della nostra politica?
Saranno i personaggi che sono essenziali nella fortuna di un movimento,alla loro capacita’ di essere protagonisti e trascinatori,oppure e’ solo questione di mezzi economici e non?
Lo vedremo adesso,alle prossime elezioni,visto che Grillo portato al 7%,sara’ il banco di prova di quello che potrebbe essere la via italiana al cambiamento,a quell’idea di antipolitica che si e’ instaurata in Italia,andando a favorire quel movimento e quei partiti lontani dalla routine che abbiamo fino ad’ ora assaporito.
Vedremo e vedremo anche gli scenari nuovi che Finmeccanica ci regalera’  a breve con inciuci con quel personaggio politico e quel partito,una nuova terza tangentopoli pronta ad aprirsi.
Intanto,gli ex comici,ridono e ridono veramente non per finta….
 

25 APRILE E LIBERAZIONE:CONCETTO RIMODERNATO AI NOSTRI GIORNI.

Domani 25 Aprile per molti sara’ un giorno qualunque,un giorno da passare con gli amici e simile forse agli altri.
Domani e’ importante e non nascondo che pur avendo una certa eta’,mi sono documentato in internet sul significato della festa della liberazione dal nazifascismo.
Ma vorrei soffermarmi sul significato di liberazione e di resistenza oggi,come puo’ essere interpretato da noi giovani e magari rispolverato in questi momenti di buio politico.
Ebbene se da una parte per fortuna di cose la storia che viviamo attualmente non e’ segnata da eventi o dominazioni come lo fu’ nel ’43,bisogna dire che il significato di resistenza specialmente e’ abbinato alla nostra epoca in svariate circostanze.
Si resiste alle problematiche economiche,alla politica ad personam,alle ingiustizie della casta ecc…
Resistenza e resistere aspettando una liberazione,ha oggi dei connotati tipici della nostra era,fatta da movimenti antagonisti all’idea di stato comandante e usurpatore di diritti e leggi.
Resistenza e liberazione e’ sinonimo di lotta per migliorare le aspettative di vita di questa generazione,attendendo un cambiamento radicale e innovativo specialmente nell’ambito politico.
Oggi i partigiani chi sono?
Oggi chi e’ che difende in nome di qualcosa un paese,diviso come il nostro e sempre piu’ inguaiato negli scandali politici e nell’arroganza dei loro uomini al potere?
E poi invece di una nazione occupante,di un’ideologia dominante e razzista,puo’ la politica di una intera zona(l’Europa)essere succube e a senso unico per le decisioni che prende uno o piu’ stati  a danno degli stessi cittadini europei che nell’asse Sarko’-Merkel vedono,per esempio, un potere decisionale e dominante che vuole solo essere a senso unico  e portatore di decisioni per scopi personali affaristici e commerciali?
Insomma il concetto di resistenza,liberazione e anche gli scenari diversi che viviamo oggi insieme ai loro attori politici,possono essere lontanamente comparati e messi su alcuni aspetti vicino a quello che fu’ il periodo del nazifascismo?
Se dovessimo soffermarci ai dati degli avvenimenti certamente no,ma quello che voglio dire e’ che nella voglia delle intenzioni di una intera fascia specialmente giovanile,il concetto di resistere per liberarsi da un qualcosa che non piace c’e’.
Cambia tutto,cambia il modo di combattere(oggi c’e’ internet),oggi ci sono i movimenti(arabi e non),ci sono i politici come allora anche se mascherati da falsi democratici ma che invece spingono le loro nazioni a “invadere” idealmente le menti delle altre con condotte politiche che,specialmente nel caso tedesco,rimangono uniche nella loro arroganza e presunzione(gia’ i tedeschi…).
Il mio 25 Aprile si sdoppia e diventa una giornata da vivere nella storia del passato ma anche nel presente,resistendo e aspettando una liberazione per un miglior futuro per noi e i nostri figli.

IL RITORNO AL VECCHIO?MONTI SAPEVA GIA’ TUTTO.

A vedere la buona volonta’ per come si impegnano i nostri politici a cambiare nome ai partiti,immettere tecnologia nelle loro idee,riciclando il riciclabile,c’e’ da fare una considerazione:non e’ per caso che Monti sia il cuscinetto di un arco di tempo atto a promuovere una rinascita del vecchio facendo credere,a noi cittadini oramai sull’orlo di una crisi di nervi,che bisognava avere questo passaggio prima del ritorno dei vecchi al potere?

Come se dovessimo scontare idealmente un periodo lontano dalle facce di Casini,Bersani,Alfano,Fini per poi ritrovarceli tutti assieme in un’unica orgia politica.

Se da un lato il governo tecnico effettivamente lascia sulla sua strada morti(i suicidi degli imprenditori e dei disoccupati)dovuti a un periodo contingente a una  crisi a livello europeo e scarsa forza del nostro paese a promuoversi come scia trainante della produzione e della innovazione tecnologica in Europa,dall’altra i vecchi marpioni non perdono tempo a rinascere  e allocarsi in uno spazio temporale che sara’ da qui alle elezioni del prossimo anno.

Ma cio’ che mi lascia sconcertato e’ che dalle cronache degli scandali e dal fallimento della politica ad personam,non rimane pulizia.

Basta cercare il colpevole di qualche furbizia,metterlo da parte ma non dire che il partito e i suoi adepti sono e fanno parte del fallimento e che quindi devono farsi da parte.

La Lega Nord e’ l’emblema di tutto questo e dopo aver visto il trota fottere a gogo’ dalle tasche del partito,Bossi e’ stato lasciato li’ quasi quasi con pena(sara’ il suo stato?)e allora avanti con le epurazioni degli amministratori,delle persone attorno agli inciuci ma mai e poi mai dire chiudiamo baracca e tutti a casa.

E adesso che fa Casini e il fido del cavaliere Alfano?

Fanno cio’ che lasciamo e permettiamo loro di fare.RINASCERE.

La colpa?

I movimenti deboli per farsi mettere in primo piano nell’area politica nostrana e di essere capaci di creare leader che possano contrapporsi ai ladri attuali.

Il resto che vedremo forse sara’ il ritorno del psiconano e della sua ciurma.E non dite che non era stato tutto gia’ programmato da qualcuno…Monti?

LA PREISTORIA POLITICA E IL CAMBIO DEL NOME:AMORE INDIVISIBILE.

Casini e Pisanu.Chi di voi scommette che sotto sotto sanno di esser morti e pur di restare a galla vogliono cambiar nome ai loro schieramenti politici e accattivarsi le simpatie di alcuni loro amici di merenda?

E chi di voi in queste mosse non vede una logica oramai tipica della politica italiana,cioe’ quella di non togliersi da mezzo e resistere,resistere,resistere fino a quando…moriranno?

E si cari miei amici,se Beppe Grillo dice di essere la terza forza politica del paese,questi “animali della preistoria” vogliono a tutti i costi rimanere a  galla alle sedie del potere,fatto ora da Monti(a proposito avete sentito le parole allarmanti di una Italia che senza sacrifici diventerebbe la Grecia?…)e domani ancora da loro,magari con qualche ministro attuale che volentieri continuerebbe a mixarsi con i Casini,Di Pietro,Bersani e company.

Allora che cosa dite voi e’ il caso di dire bentornata quarta repubblica.O eravamo alla terza?

Non ricordo piu’.

VITTORIO ARRIGONI MANCA AL BAMBINO PALESTINESE.A TUTTI NOI.

A un anno dalla morte di Vittorio Arrigoni,che rimane di lui e della Palestina?
Che cosa ci ha detto Vittorio nei suoi scritti e nelle sue interviste a cuore aperto?
Che cosa ci rimane insomma di lui’
La terra palestinese,Gaza e le altre cittadine,sono terribilmente martoriate quotidianamente dalla violenza israeliane che grazie alla sua maggiore potenza militare,cerca di zittire un popolo che rivendica terre e diritti.
Vittorio ha difeso,morendo,quel popolo,quei bambini dilaniati da missili e bombe,tolti alle loro famiglie con una innata logica violenta della legge del piu’ forte.
Ha cercato di dirci che in fondo,una pace possibile era una ipotesi che si poteva creare laggiu’,bastava solo parlarne del problema palestinese cosi’ come si parlava dell’Afghanistan,Iraq,ecc…
Gia’ ma la Palestina forse non ha quel diritto di essere difesa dal mondo,aiutata e resa degna di essere un luogo come gli altri.
Israele e la sua fobia contro l’Iran,e’ e rimarra’ un carnefice che con la cooperazione di molti stati,indisturbata agisce contro un popolo che ha difficolta’ a bere acqua potabile o a mangiare e sfamarsi quotidianamente.
Vorrei avere la possibilita’ nel tempo di  intraprendere rapporti con persone che vivono laggiu’ e magari aiutarli a dirmi,a dirci,le loro problematiche e i loro sogni.
Quei sogni che Vittorio vedeva negli occhi dei bambini che giocavano a palla nelle strade dove le case erano utopie vere.
Vittorio ci manchera’ e con lui una parte di generosita’ che nella Palestina era cosa rara da trovare.
Un italiano che fu’ accolto da poca gente di stato e di politica ma da molti amici.Quelli veri che lo piangono ancora e che nelle sue idee vedono la forza di andare avanti.Sempre.

DOPO LA MORTE IN HD,L’IPOCRISIA DELLA GENTE.

Allora vediamo un po’.La morte di Morosini mi dice alcune cose.
Primo che il parlarne su di essa e’ essenziale per far aumentare ascolti e interessi di rete.
Secondo forse bisognerebbe creare una specie di regolamentazione per i registi in caso di eventi drammatici in diretta.
Terzo che l’ipocrisia dopo la morte del povero ragazzo e’ alta.
Io se non fosse purtroppo deceduto Morosini,non avrei neanche saputo chi fosse costui.
E questo per dire come,specialmente nei social network,si accosta il proprio sentimento luttuoso a persone e cose che solo nell’evento accaduto si conosce e lo si segue.
Allora perche’ non parlare dei bimbi palestinesi uccisi da Israele,dell’Africa decapitata dalla mancanza di cibo,perche’ non far vedere altre tragedie umane sempre presenti 24 ore su 24?
Io su twitter non ho voluto spendere una parola di sconforto per questo sfortunato ragazzo per non far parte della cerchia degli sciacalli che loggano loro frasi e pensieri per il gusto di dire anch’io l’ho fatto.
Cazzate.
Letta la notizia,ho analizzato l’evento e me ne sono dispiaciuto .Stop.Niente pubbliche e false dimostranze di dolore.
Una cosa e’ certa.La morte dovrebbe essere un fatto personale per tutti,e non sputtanata in HD sul satellite.Vergogna.

IL POLITICO VINTAGE:RITORNO E UTILIZZO PER MANCANZA DI ALTERNATIVE NUOVE.

La politica vintage non e’ passata di moda anzi puo’ salvare quella che manca attualmente.
Si perche’ se da una parte si ha voglia di cambiamenti tra movimenti e associazioni pronte a scendere nella campagna elettorale dei comuni per la poltrona del sindaco,c’e’ anche da dire che nuove alternative in fatto di nomi mancano.
Prendi Taranto.
Il PDL candida l’avvocato Condemi gia’ utilizzato nella giunta Di Bello che porto’ la citta’ dei due mari al piu’ grande dissesto finanziario di un comune.
Poi ritorna Cito figlio che purtroppo dovra’ fare a meno del padre ricondotto in carcere per problemi giudiziari.
Ci sara’ Stefano l’attuale sindaco che cerchera’ di rifar innamorare i tarantini dopo che loro,guarda un po’,lo hanno discreditato per mancanza di attributi da mostrare specialmente contro il re dell’acciaio Riva.
Ci sara’ anche da vedere il comunista Capriulo che dopo aver fatto le sue primarie dovra’ confermarsi alla guida di una sinistra locale sempre piu’ orfana di leader veri e carismatici.
Discorso a parte gli ambientalisti con Angelo Bonelli che con le sue liste e la sua candidatura a sindaco della citta’ jonica,dovrebbe in teoria spopolare e rappresentare quella parte di cittadini stanchi dei veleni della grande industria e pronti a seguire programmi di dismissione dell’area industriale lanciati da questa fazione ambientalista.
Insomma a Taranto ci sara’ da seguire o un cambiamento radicale nella cultura industriale oramai lunga e caratteristica che ha portato morte e distruzione a questa citta’ per anni.Oppure si continuera’ a vivere in simbiosi col siderurgico e monitorarlo sempre da vicino come dicono i maggiori esponenti politici.
Il vero dramma e’ la mancanza di alternativa all’Ilva stessa e la difficile riconversione di aree oramai inquinate e contaminate dalla diossina che per anni ha sversato l’Ilva sul territorio.
Una cosa e’ certa:il voto di Maggio deve dirci se Taranto e i tarantini sono ancora succubi del ricatto occupazionale oppure,stanchi e alcuni(molti)malati,vogliono il cambiamento dichiarato dai verdi di Bonelli.
 

PETROLIERA NEL MARE DI TARANTO SVERSA GREGGIO:LA BEFFA DOPO LA DIOSSINA.

Questa notte a Taranto,una petroliera panamense ha fatto un errore che,solo alla luce della mattinata,ha reso il senso della gravita’.
Sono state riversate in mare venti tonnellate di greggio  che adesso si cerca di recuperare per risanare l’ambiente marino.
Una catastrofe visto che qui da noi,tra diossina e gas della raffineria,ci mancava anche la beffa via mare.
Il rischio di incidente ambientale e’ sempre alto da noi,basti pensare che l’area industriale se dovesse avere un grosso incendio,potrebbe esplodere e annientare una intera citta’.
In beffa alle leggi vigenti,i valori di diossina anche se calati,sono stati negli anni,inalati da noi tutti e dalla catena alimentare,portando la citta’ jonica all’altare delle cronache per i relativi problemi e patologie connesse a questo.
Tra poco si dovra’ eleggere il sindaco e Angelo Bonelli,capo dei verdi a livello nazionale,sembrerebbe essere il favorito per un confronto finale con un altro candidato sindaco(Cito?).
La priorita’ adesso e’ salvaguardare l’ambiente e ricostruire una citta’ favorendo sviluppi positivi che possano favorire risanamento ambientale con aree verdi,programmi edilizi bloccati nelle aree ancora intatte dalla  politica del cemento violento.
  Insomma il futuro della citta’ sara’ dettato anche dalle prossime elezioni,che dovranno per forza di cosa,essere quasi monotematiche sull’ambiente.
L’incidente di oggi e’ grave e basta pensare che si passera’ dalle attuali trenta petroliere di passaggio nel porto alle circa centoquaranta approvate dal governo Monti.
Un costante violenza ancora a questo territorio che invece di spurgarsi dall’inquinamento e dalle fonti inquinanti,vede raddoppi della raffineria e traffico in aumento nel mare.
La politica per forza di cose adesso deve muoversi,anche perche’ al punto di non ritorno manca poco,anzi pochissimo.