COPRIFUOCO,SILENZIO E TARANTO SOSPESA IN ARIA.

Coprifuoco e silenzio.
Coprifuoco prima della battaglia decisiva e silenzio,molto silenzio.
Questo e’ cio’ che sta attuando il politico a Taranto.
Si ritira presto a casa,e’ in silenzio e aspetta.
Aspetta cio’ che saranno gli sviluppi della decisione del tribunale che si appresta a ribadire o no la conferma della chiusura dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto.
E’ un silenzio tattico,deciso anche da quando si e’ visto in rete su youtube la magra figura fatta dall’onorevole Ludovico Vico,il quale,oddio non per colpa sua, in mezzo agli operai per poco non veniva malmenato.
Il popolo delle tute sporche non ha spazi per la politica e il politico,non regala aperture a essi e anzi,con eleganza e calma tattica dettata dai sindacati,spinge fuori dalla discussione gli uomini che per anni di diritto al lavoro e alla salute hanno detto e fatto poco.
I sindacati il 3 Agosto,in pompa magna,diranno ai tarantini e all’Italia intera,cosa vogliono essi dal loro futuro e cosa si aspettano da Roma e dalle sue decisioni.
Anche la chiesa si fara’ sentire,dopo il passaggio del Papa in difesa del diritto al lavoro detto domenica scorsa,e con il suo arcivescovo terra’ una preghiera collettiva per mettede tutti insieme ambientalisti e operai stessi.
Forse,nella preghiera,si chiedera’ una giustizia divina dopo che quella terrena e’ stata dura con i lavoratori stessi e i loro padroni.
Taranto ora e’ sospesa in aria,quell’aria pulita che molti auspicano di vedere anche con la fabbrica in uso e i politici comunque lontani….sempre!
 

GLI ANGELI VOLANO SULL’ILVA DI TARANTO.

All’Ilva intorno a mezzogiorno,sono arrivati gli “angeli custodi”,i quali avranno il compito di portare a spegnimento gli impianti sequestrati dopo vari passaggi tecnici.
Questi “angeli custodi” nominati dal GIP todisco,avranno l’arduo compito di gestire assieme ai tecnici dell’Ilva stessa procedure tecniche che metteranno fine al funzionamento degli impianti colpevoli di causare gravi danni all’ambiente e alla salute di cittadini.
Questa  mossa da una parte e’ ben accolta dai fautori dei movimenti ambientalisti,i quali sperano di arrivare a una logica soluzione che si auspicano da tempo:la chiusura dell’area a caldo.
Se dovessimo arrivare a questo,avremmo davanti a noi tutti uno scenario apocalittico e drammatico,dove si vedrebbero azzerate le possibilita’ continuative di poter lavorare e essere parte del programma Ilva,che ricordiamolo tra indotto e centrali sfama la bocca a ventimila operai e le loro famiglie.
E’ un dramma occupazionale e di ricatto da una parte e di diritto alla salute.
Ma l’errore e’ notevole e datato da parte di una classe politica che ha permesso tutto a tutti e che ha reciso le ali del diritto a lavorare senza se e senza ma.
E quei se e quei ma sono state le regole non rispettate,le anomalie dei dati sulle emissioni e la politica non propensa alla salvaguardia comune e alla difesa dell’ambiente attorno a noi.
Ora la guerra tra i poveri e’ in atto,la guerra che vedra’ fronteggiarsi l’operaio e il semplice cittadino che magari pur avendo avuto una perdita in famiglia,vuole vedere chiusa la fabbrica per vendetta.
E qui nasce il dilemma:chi ci lavora e si sfama grazie all’acciaio potrebbe capire anche la parte della popolazione che chiede giustizia?
Oppure ci si trincea dietro  il”  mi da da vivere,anche se moriro’ di patologia…”rendendo vane le richieste ambientaliste.
L’Ilva e’ stata una scelta sbagliata agli occhi attuali,ma negli anni sessanta non fu’ cosi’ e  dette molto in termini di privilegi e salari ben retribuiti a chi ci lavorava.
Lo scoglio e’ sempre stato il momento,attorno agli anni ottanta,dove si iniziarono a capire le gravi conseguenze di  “quel ben di Dio…”e non si fece nulla per fronteggiarlo in termini di impianti a norma e soluzioni tecnologiche all’avanguardia.
Adesso aspettiamoci le grida,le urla di una piazza divisa che nelle vie cittadine si dara’ “battaglia” per difendere i propri interessi,in nome del lavoro e dell’ambiente.

LE OLIMPIADI DEI POPOLI CON I DIRITTI,MA NON PER TUTTI.

Le Olimpiadi sono momento sportivo e fratellanza dei popoli,quei popoli che sfilano con i loro atleti e nel loro cuore portano emozioni,valori e tradizioni della loro terra.
Le Olimpiadi di Londra per alcuni saranno anche le olimpiadi del rifiuto del minuto di silenzio per le vittimime del ’72,causate da attivisti di Settembre Nero che uccisero due atleti e ne sequestrarono altri nove poi uccisi dalle forze speciali tedesche insieme agli stessi sequestratori.
Il CIO,se ha fatto bene o ha fatto male rimarra’  una questione che sara’ discussa nel tempo,animando forti contrasti anche all’interno del mondo arabo dividendolo in pro e contro questo gesto.
Ritorniamo indietro al concetto di olimpiadi e troveremo miriadi di parole e testimonianze sul suo concetto che e’ visto nella maggior parte dei casi come momento di aggregazione si sportiva di tanti popoli ma anche di coesione sotto un’unica bandiera della fratellanza ,del rispetto e del diritto allo sport per tutti.
Gli atleti si sa sono e rappresentano nazioni,emozioni e tradizioni di popoli che nella medaglia vedono uno scatto di orgoglio nazionale e anche di prestigio.
A Londra ci saranno anche cinque atleti della Palestina,terra che sto conoscendo sempre dippiu’ e che sto amando anche.
Una terra dove non c’e’ diritto e futuro e dove il sionismo israeliano e’ cosa quotidiana avallato  da tutti i potenti della terra e anche parte del nostro mondo politico.
Gli atleti palestinesi a Londra non vanno per vincere,poiche’ non hanno la possibilita’ di allenarsi bene e mancano gli allenatori.
Alcuni sono andati all’estero,preparandosi con scrupolosita’ e dignita’,quella dignita’ di poter rappresentare una striscia di territorio dove si contano bimbi uccisi e famiglie distrutte da bombe piovute dal cielo per ricordare che Israele con il sangue vuole vincere su un popolo inerme e indifeso.
Gaza con Arrigoni era testimonianza di sofferenza e voglia di rinascere,con attorno la devastazione e la precarieta’ della ricerca del cibo quotidiano.
Questi atleti avranno un momento di fama mondiale,ma verranno dimenticati subito e messi da parte come i loro problemi e i loro dramma.
Allora sarebbe bello se qualche altro atleta,magari dopo aver vinto una gara,insieme alla sua bandiera sventolasse anche quella del popolo palestinese,come il pugno chiuso dei due atleti americani Smith e Carlos che vollero ricordare sul podio con il loro gesto i diritti umani dei neri.
Le olimpiadi dei diritti di tutti,ma non per tutti.
 
 
 

L’INFERNO CHIUDE E I GUERRIERI MARCIANO PER I LORO DIRITTI.

La magistratura e’ arrivata come un vampiro che morde il collo di una vittima.Esanime,crolla a terra e poi si rende conto di cio’ che e’ accaduto.
Ebbene,oggi,l’operaio Ilva e’ stato succhiato al collo e reso out da cio’ che i politici tarantini non hanno saputo fare,gestire.
Il punto di non ritorno oramai era stato toccato e l’aereo col carico di gente e mutui,famiglie da sfamare,non puo’ piu’ tornare indietro.
Ora l’equilibrio che ci vorrebbe,la compatibilita’ di una azienda e l’ambiente,deve a tutti i costi essere ricercato e attuato,pena la morte di una citta’ che dell’acciaio ha fatto il suo marchio di esportazione.
Gli operai in strada oggi sono come i guerrieri romani che marciavano contro un nemico(il guaio che il nemico e’ la citta’,la gente comune,tutti noi????)e cercano di mostrare i muscoli per far capire che loro,i guerrieri dell’inferno,hanno diritto al lavoro e allo stipendio.
Una guerra tra i poveri,con responsabilita’ enormi della classe dirigente dell’Ilva e della politica locale che,in tutti questi anni,non ha cercato alternative alla fabbrica da dare agli operai e non e’ stata in grado di monitorare le emissioni fin da tempi addietro.
Oggi e’ un giorno nero per Taranto,e nero lo e’ anche per gli ambientalisti che se dovessero vedere l’aria piu’ pulita a scapito della perdita di lavoro di migliaia di operai,non avrebbero nulla da festeggiare.
Ora si attendono arresti e sigilli,li’ nell’inferno che in tutti questi anni ha creato e dato lavoro ma anche morti e patologie nella popolazione.
Oggi,26 Luglio 2012,e’ una data da mettere a nero sul calendario di Taranto.

GLI EROI AI NOSTRI TEMPI,DA ARRIGONI A TERZANI…MA ANCHE IO PER MIO FIGLIO.

Devo dire che l’eroe per me e’ quello che non solo difende il debole ma che alla fine si  immedesima in esso totalmente.

Il concetto di eroe segue la sua scia esponenziale gia’ dall’eta’ infantile,andando a catturare nelle mimiche magari di Topolino o Paperino quel qualcosa in piu’ che ti attrae e che consacra quel personaggio tuo Eroe.

Poi si cresce,si fanno scelte e l’eroe diventa un’idea,uno scopo da difendere e un futuro che immaginiamo.

Se penso a me personalmente di eroi ne ho avuti certo,passando da quelli dei cartoni,fino ai fumetti(il Gruppo TNT….)ai calciatori,ai cantanti.

Poi l’eroe diventa un personaggio reale,che muore anche per difendere qualcosa o qualcuno e ti trasmette la voglia di essere parte anche tu del suo mondo,del suo pensiero.

Ma non solo eroi,anche maestri di vita come scrittori,filosofi e gente comune,magari il vicino di casa.

Leggo adesso un libro,Gaza,di Vittorio Arrigoni e ho la conferma che gli eroi come lui siano episodi veloci purtroppo in un mondo che ne avrebbe bisogno per sempre.

Arrigoni,la difesa della Palestina e Gaza,il suo profumo di mare e del porto,bombardato dagli israeliani per ricordare al popolo palestinese che lui,Israele,comanda sul piu’ debole.

E allora bombe su case e famiglie in fuga,corpi martoriati e violentati dall’acciaio dei missili che hanno negato la felice spensieratezza della gioventu’,delle grida tra i bimbi e i loro giochi.

Vittorio Arrigoni mi ha catapultato nel dramma palestinese e cerco assieme ai suoi scritti di capire tutto della questione annosa dei territori occupati.

Ma l’eroe Vittorio e’ il simbolo del senso di essere eroe,l’accomunarsi al popolo sofferente ed immedesimarsi in lui in ogni singola giornata,raccogliendo in ambulanza i feriti e i bimbi lasciati a morire sul selciato.

Molti nei politici vedono gli eroi dei nostri tempi,certo.

Ma quando leggo i sacrifici e i rischi di queste persone in territori cosi’ difficili(basti pensare al Libano,Palestina,SYria…),il politico mi appare vigliacco,egocentrico e dannatamente presuntuoso.

Nei film spesso si vede una scena che e’ l’emblema di questo mio raginamento:immaginate un uomo importante rapito e che davanti alla possibilita’ di essere ucciso diventa pecorella,spaurito dinanzi a questa tragica possibilita’.

Ecco perde il suo potere,falso,e diventa umano e si ricorda magari dei poveri e dei sopprusi che lui stesso ha ardito.

Vittorio e’ stato dalla parte del debole combattendo i potenti,diventando bambino assieme a loro e difendendo una striscia di territorio che sempre piu’ diventa piccola per il potere della guerra e della sua legge:il piu’ forte vince.

L’eroe allora per me e’ anche Tiziano Terzani,scrittore che ha aperto al mondo un concetto unico:l’energia interna al servizio della pace,del bene e di tutti.

Se i potenti ascoltassero l’eroe,quello che si immola sull’altare del bene,avrebbero piu’ chance di divenire anche loro EROI,con la E maiuscola.

Invece la lotta tra il bene e il male continua e Vittorio come Tiziano magari lottano anche da lassu’ contro spettri malvagi difendendo piccoli angeli volati con loro per mano di un’ideologia di spartizioni di terre a tutti i costi.

Poi l’eroe lo e’ stato anche mio padre e mia madre,anche i miei fratelli compagni di giochi da piccolo.

E spero che io possa esserlo per mio figlio,un eroe comune quotidiano.

Io lotto anche per lui,nel mio piccolo.

IL PALLONE TRA PINOCCHIO,I GIUDICI E LA COLONIZZAZIONE ESTERA.

Ibrahimovic lo chiamero’  “Pinocchio”.I presidenti onesti i “GIUDICI”.
Questa estate i soldi hanno messo in evidenza nel mondo del calcio due fattori importanti:
A)l’Europa e’ divisa in ricchi e poveri,dove i poveri sono stati colonizzati da sceicchi che spendono milioni di euro per i  loro giocattoli calcistici,vedi squadre di calcio.
E allora i Pinocchi della situazione,ne approfittano e cedono alle lusinghe di questi per salutare la vecchia casacca e approdare dove il richiamo e’ piu’ conveniente.
B) I Giudici esistono,eccome.
Prendi il presidente del Genoa,Preziosi.
Dice di Destro,suo gioiellino in comproprieta’ col Siena.
O va alla Roma,squadra dove c’e’ un accordo tra i club interessati all’operazione,oppure rimane a Siena dove guadagnera’ di meno e si fara’ scappare dalle mani una grande occasione come quella della piazza giallorossa.
Morale della favola:l’Europa colonizzata dai ricchi uomini di affare asiatici o arabi,e’ alla merce’ di fortune calcistiche o restrizioni economiche per salvare i bilanci delle squadre di calcio(vedi Milan….).
I Pinocchio esistono e dimenticano il vecchio amore di pochi mesi prima e i Giudici ribadiscono un concetto:per alcuni di loro i soldi non sono tutto.E’ piu’ importante una parola data e una stretta di mano.

IL CAPPUCCIO DEL BOIA.

Siamo messi male molto male.Se Monti doveva rassicurarci da Berlusconi,adesso rischia di confermarci una cosa:siamo nella fase piu’ difficile del dopoguerra,una fase recessoria e difficile da gestire anche per il politico piu’ navigato.
Oggi poi si e’ capito che chi specula sull’Italia vuole dominare il mondo,veder crollare economicamente uno stato e un continente che,oramai,e’ piu’ frastagliato che mai.
Il boia invisibile e’ forse l’Asia,che vuole emergere e far emergere le difficolta’ di un sistema economico europeo che,con BCE e altri suoi figli,nasconde dietro una corsa al potere grande.
Adesso poi che la Spagna e’ in default e rischia assieme a noi di crollare come credibilita’ politica(noi gia’ l’abbiamo confermato col crollo del cavaliere…),economica e di sviluppo sociale della propria comunita,via con la ghigliottina e la testa di molti verra’ resa in pubblico nella piazza d’Europa.
Un futuro nero,come il cappuccio del boia….

TARANTO IN CERCA DI IDEE IDEE IDEE…FINO A QUANDO?

A Taranto e’ caccia all’idea.Un’ idea per mettere sulla stessa linea ambientalisti e operai,un’idea per far ripartire il calcio dopo il bluff della gestione D’Addario,un’idea per il porto paragonato a Rotterdam in prospettive future,un’idea per alleanze in consiglio comunale per portare tranquillita’ a una politica dove l’ombra dei fantasmi del passato ancora e’ presente,un’idea per sviluppare attrattiva per il turismo mai decollato.
Voi direte troppe idee e niente di concreto.
Si e’ vero.E’ questa la malattia che attanaglia questa citta’ del mezzogiorno,dell’estremo sud che offre paesaggi stupendi ma poco  redditizzi per un’intera comunita’ e che e’ violentata dall’inquinamento.
Taranto forse e’ al bivio di una decisione importante per il suo futuro:la chiusura dell’area a caldo dell’Ilva e il cambio di rotta in tematica ambientale.
Ma e’ anche vero che la bonifica,se cio’ dovesse avvenire,richiederebbe soldi,molti soldi e,visto Bagnoli,non si e’ sicuri dell’effetto finale positivo.
Allora giu’ con le idee,con i progetti e le parole,tante parole.
I fatti ci dicono di una citta’ allo sbando socialmente e abbandonata dai giovani che,in essa,non vedono futuro.
L’errore madornale di incentrare l’anima di questa citta’ in due cose,marina militare e industria,e’ stato cruciale.
Ha bloccato lo sviluppo di altre opportunita’ in altri settori e ha ucciso anche l’incremento della cultura e dei suoi spazi.
Taranto e’ ferma indietro di molti anni.E’ in ritardo su tutto,sull’innovazione tecnologica usufruibile dalla stessa comunita’(servizi comunali per esempio)e da un piano urbanistico che smorza le possibili vie di comunicazione tra una parte e l’altra della citta’.
Socialmente e’ scesa di molto,poiche’ mancando di spazi cultura,ha difficolta’ a ritagliarsi momenti di aggregazione e scambio di idee comuni.
Cinema,teatri mancano e con essi possibili scambi culturali anche internazionali.
I soliti spettacoli estivi nella Villa Peripato,in mano ai vandali,non offrono granche’ solo remake di scene gia’ vissute.
Tra poco partiro’,in Molise.Terra antica e dai sapori unici.So gia’ che andando via rimpiangero’ cio’ che lascero’,peccato che sia cosi’.

IL RITORNO DEL CAVALIERE:NON PUO’ CHE FAR BENE ALLA SINISTRA……

Devo dire che il ritorno in campo del cavaliere potrebbe essere un bene.
Vi spiego perche’.
Partendo dal fatto che il PD e’ oramai un partito vecchio,allo sbando e inconcludente,l’unica speranza arriva dai movimenti,dalle associazioni e dalla rete.
Ebbene fino a quando Berlusconi era al governo,si sono avuti momenti di forte coesione tra tutti gli italiani che,grazie alla rete e ai movimenti stessi,hanno sancito una forma di ribellione sociale sfociata poi anche con le dimissioni del caimano e la discesa in campo di Monti.
Per avere una sterzata,collettiva e speriamo definitiva,l’italiano deve essere spronato,messo all’angolo da un dittatore democratico e reagire.
Se fino adesso il PD unica forma politica che si dichiara attenta ai cittadini e ai problemi sociali,non e’ stata in grado di essere decisiva per un cambiamento,allora l’unica salvezza e’ ricominciare a combattere il passato e dalle idee nuove trovare una soluzione finale definitiva che possa aprire scenari di partiti e movimenti alternativi.
E’ anche vero che Monti e’ diventato il mostro da annientare una volta scomparso re Silvio,ma e’ pure vero che lui e’ di passaggio e dovra’ sparire dalle scene per poi magari ricomparire in qualche coalizione di partito.
Quindi il caimano non puo’ che far bene all’indignazione generale e deve essere visto come uno spunto di partenza per il cambiamento.
Il PD non e’ riuscito a fortificarsi durante la mancanza di Berlusconi,non e’ riuscito a farci capire dove vuole andare a parare e specialmente non ci ha fatto capire cosa devono fare gli elettori per credergli.
Il movimento 5 stelle di Grillo,invece,ha decisamente reagito bene al periodo della presenza del cavaliere e ha saputo trarne vantaggi e numeri in crescita nell’elettorato.
Il PD e’ fermo,il M5S avanza e un ritorno del re di Arcore servira’ a trovare nuova linfa nell’area di sinistra stessa.
A una condizione pero’:primarie,nuove facce e intese giuste.
 

IL POSSIBILE RITORNO DELLA MACCHIETTA

Il PDL sara’ libero solo quando Berlusconi si trovera’ un hobby.
Il povero Angelino stasera ai microfoni dei tg,ha detto che lui non si sente offeso dalla ridiscesa in campo del suo padrone.
Insomma dice di non sentirsi trombato….direi che dopo il bunga bunga tutti nel PDL si adeguano?
Scherzi a parte Berlusconi e le sue idee influenzano e non poco la credibilita’ dell’Italia e dopo la cura Monti,almeno sul piano dell’etica morale,rischiamo grosso col ritorno del caimano.
Lo dice pure Moody’s che avverte noi tutti sul fatto che l’Italia necessita di un governo,una continuita’ e una seria idea di politica di sviluppo.
Mi viene da pensare anche che il meglio della piazza,Monti,combatte tra chi lo ama e chi lo odia e arranca nei sondaggi di preferenza nazionale.
E allora togliendolo di mezzo nel 2013,avremo di nuovo sir Berlusconi’
Ci meritiamo un ritorno al passato e una conferma del fallimento della sinistra come opposizione?
Se tutto questo dovesse essere confermato,allora prepariamoci a altre figure di m…. a livello mondiale e scarsa crescita nel paese.
Dovremmo prendere esempio dalla Francia,da Hollande e dai venti di cambiamento veri che da una parte il popolo chiedeva e che dall’altra dopo l’uscita di scena di quell’altra macchietta di Sarko’,e’ avvenuto.
Un vento auspicato da molti e che nonostante tutto non arriva ancora.