COMUNQUE SIA….

gabbiano
 

arallagianlucafoto(c)

 

Salutiamo il 2015 con una certezza:la nostra liberta’ di volare in ogni momento e’ testimone di una paura che ci attanaglia,ci scopre vittime sacrificate in nome di religioni distorte e,infine,deprime.
Deprime questa visione,deprime questa attenzione verso il prossimo,visto con piu’ sospetto e che ci fa riflettere,alla fine,sull’odio perenne che attanaglia il mondo odierno.
L’odio verso la liberta’ appunto che deve essere punita,poiche’ essa,e’ figlia di privilegi o peccati,figlia di nonni uccisi in guerre che immolandosi hanno dato la pace e la serenita’ ai giovani di oggi.
Ecco il 2015 e’ l’anno dell’assasinio della liberta’,o tentato solo la storia lo dira’,di un qualcosa che fino a pochi anni fa era scontata.
La gente ha capito che il sangue visto in altre parti del mondo,penso alla Libia,all’Iraq,alla Somalia ecc..,e’ parte europea adesso.
Parigi ,Bruxelles ci hanno reso fragili e coesi verso l’orrore,verso i corpi ammassati del teatro Bataclan e,
unendoci alle grida dei giovani contenti per un concerto,la liberta’ appunto,siam morti anche noi.
Bastera’ ai politici essere duri,bastera’ limitare le nostre azioni o e’ definitivamente scomparso un semplice gesto,una semplice idea di recarci tutti chesso’ a Parigi,a Bruxelles o Roma a sorridere ,in piazza all’arrivo dell’anno nuovo?
Sara’ semplice ridere a New York,a Time Square,sapendo che la persona affianco a te possa farsi esplodere all’improvviso?
Auguri a tutti,e grazie per avermi seguito in questo anno,dove ho raccontato le mie percezioni della vita,del mondo intero e cercato,nel mio piccolo linguaggio,di farmi capire.
Grazie a chi mi ha commentato,grazie di cuore poiche’ mi ha aperto nuove strade per percorsi che cerchero’ di mettere in pratica anche con la fotografia,amica del cuore,che mi accompagna sempre e mi regala gioia e prospettive nuove.
Auguri a tutti.DI CUORE.
LUCA

AL PASSO DEI TEMPI,UNA CORSA TRA PRETI.

preti scappano
Mi chiedo se essere moderni o tecnologici oggi per i preti ,voglia dire esibizione oltre i propri obblighi.
Insomma mi domando se vi e’ un peccato all’origine per stare al passo con i tempi.
E’ vero anche che i social aiutano a comunicare,calarsi in quella rete cosi’ semplice e distorta nel tempo che si chiama socializzazione appunto.
Il prete moderno predica in web,affida il suo perdono nelle omelie tra i tasti e,spesso,assolve i followers con una risposta al commento di un post.
La conversione mediatica o il riavvicinamento avviene con pratica 2.0,cosa che in passato accadeva dentro le mura della parrocchia e si svolgeva,spesso,dietro una nascosta comparsa degli attori principali,il prete appunto e il suo fedele.
La velocita’ di Facebook e l’incremento di profili “santi” in rete,hanno scompigliato un po le carte,annientando cortine velate che prima nascondevano peccati e peccatori.
Oggi il prete 2.0,ha quasi l’esigenza di arricchirsi lui stesso con il suo gregge e cercare,in essi,quella soddisfazione personale nel numero dei seguaci della propria pagina o sui commenti correlati ai suoi post.
Quindi una rincorsa all’apparire per numeri e,a volte,non per sostanza.
Veniamo alla domanda iniziale:e’ esibizionismo o tempo dei tempi?
E’ scoprire nuovi modi di comunicare la parola di Dio oppure e’ un errore farsi attanagliare nelle mani del “peccato moderno del narcisismo telematico ?”
Io rimango su un fatto,e quasi a un ricordo.
Il buon prete di campagna,o quello della chiesetta e della predica domenicale,mi era piu’ simpatico e in me,arrecava quasi timore.
La sua comparsa non quotidiana tra di noi e quella barriera che si ergeva durante la settimana ne facevano di lui un qualcosa di mistico,vicino alla fede appunto.
La chiesa era incontro,scambio di idee e preghiera.
Oggi leggo,spesso su twitter,la vita sacerdotale al di fuori della pratica religiosa di ufficio.
Il selfie ,la gita ,la squadra del cuore,il link alla news piu’ o meno tragica,ecc…
Un sacerdote come i comuni mortali,certo,ma che ha perso secondo me,il mistero dell’abito che porta e si vende,lasciatemolo dire,alla rete cadendo in essa e con essa nella tentazione di essere primo sugli altri e piu’ seguito degli altri .

LA BAMBINAIA INTROVERSA.

vivian
Bambinaia,americana,introversa,strana.
Asociale per alcuni versi,pazza per molti.Nel tempo libero andava in giro,con la sua macchina fotografica,a fare foto.
La street foto,forse,nacque con lei,cosi’ come i selfie personali.
Una casualita’ volle che un ragazzo compro’ a un’asta un baule con effetti personali.
Trovo’ al suo interno migliaia di foto non sviluppate e,man mano che le sviluppava,ebbe la sorpresa:era dinanzi a un genio dello scatto,una persona che non volle mai far conoscere al mondo la sua arte magnifica.
Vivian Maier e’ stata la donna del mistero,quell’alone che la imbriglio’ nel corso della sua vita e che non la fece conoscere a chi la frequentava.
Un mistero che oggi,grazie a quel ragazzo fortunato,si e’ scoperto e che ne fa una delle maggiori fotografe al mondo.
Mi ha colpito in lei quel suo sfuggire alla vanita’ della fama,quel narcisismo che spesso,sia la fotografia che la pittura in genere,regala a chi la pratica.
Oggi nell’era del social,dove tutto e’ immediato e sviscerato al mondo,la figura della Maier in difesa della sua arte e della sua vita, diviene una fonte quasi di ispirazione per ritrovare,in noi tutti,l’essenza del succo della propria creatura.
Che possa essere foto o pittura,canto o teatro,fermarci e assaporare solo noi il frutto della nostra spontanea opera,puo’ aiutarci a capirci meglio e proseguire un cammino personale che puo’ aiutarci a esprimerci meglio e regalare a tutti cio’ che vogliamo promuovere.
L’esibizionismo moderno e il dare a vedere sminuisce a volte un qualcosa di essenziale che abbiamo noi,e cioe’ la sensibilita’.
Sarebbe opportuno un momento di distacco,un periodo di riflessione solo per noi,per caricarci e essere pronti a affrontare il giudizio esterno.
Vivian Maier lo fece per una vita e oggi,le sue foto,sono spettacolo puro per chi,nella fotografia,trova amore e poesia.

RE E PLEBE.

villa peripato busto donna

arallagianlucafoto(c)

Vi ricordate Brunetta ai tempi di Berlusconi?
Contro i comunisti,contro chi protestava in piazza,contro gli italiani che avevano capito degli inciuci e delle orgette a Palazzo Grazioli,ricordate quel periodo?
Bene.Ieri l’ho visto in tv aizzarsi contro Renzi da Firenze e,dice lui,difendere gli italiani dalla “loggia renziana” che difende banche di amici,amici degli amici e altro ancora.
Domanda:il politico che gira e rigira attorno al momento,che gli puo’ essere favorevole a vita(e si per alcuni politici camaleontici e’ piu’ facile riciclarsi e stare sempre nella maggioranza….),oppure cambiare e ritrovarsi comunque in politica,deve essere perdonato dagli elettori?O meglio puo’ essere considerato,come un qualsiasi comune lavoratore che ha la fortuna di trovare nuove opportunita’ lavorative in ambiti diversi e quindi ritenersi fortunato?
Insomma il signor Brunetta e’ una razza  a parte? Se si ,quindi,dovrebbe cadere una comune logica,quella del partito e politico rappresentante di noi stessi e bandirlo dalla vita reale.
Essere un re per sempre e non un plebeo che si dimena per apparire anche lui.

A TARANTO UNA MOSCHEA A VENIRE?

A Taranto nascera’ forse una moschea. Una richiesta sancita dal numero sempre piu’ grande di musulmani nel territorio jonico.
La notizia ha reso ,come ci si aspettava,la comunita’ tarantina pronta al commentare con i pro e i contro,sentenziando un giudizio che e’ figlio degli ultimi avvenimenti parigini.
La richiesta mi pare a mio modo di vedere giusta e utile all’integrazione nel nostro territorio di persone che,da anni,vivono in questa citta’ e sono parte oramai di un futuro che sara’ sempre multietnico e cosmopolita anche qui.
Lo scontro magari sara’ nel riconoscere i vari esponenti che dovranno guidarla e interagire con essi a un controllo della stessa moschea per scongiurare presenze scomode.
In definitiva il tarantino avra’ la possibilita’ anche di confrontarsi sul piano sociale ancora di piu’ con una parte religiosa che ha anche nella parola amore e fede un primissimo piano nel mondo religioso.
Dovra’ inoltre bandire subito quel tipico difetto nostrano che e’ il giudizio immediato negativo verso forme di realta’ diverse per tipologie di fede e ambiente.
Dovra’ Taranto dimostrarsi pronta e matura,e cercare di crescere anche come citta’ europea,dimenticando una volta di essere importante solo per un fatturato nazionale che regge grazie all’indotto Ilva.
Saremo pronti a confrontarci con gli amici musulmani e aprire al dialogo completando assieme cammini di riappacificazione che,in questi tempi,sembrano lontani mille anni?

VERITA’ O BUGIA?

vadem
 
La strage di San Bernardino in USA,ha alimentato un dibattito all’interno della stampa e della gente comune,circa l’immediata intrusione dei media nel covo dei due terroristi.
Si sa che  in America ,con le dirette live,la vita e’ segnata dall’evento immediato,dall’effetto mediatico che narra a tutti,nelle case o negli uffici,cio’ che avviene.Non so se sia un bene o un male,ma e’ senza ombra di dubbio un rischio per i piccoli,per chi ancora nella loro ingenua eta’,vede il male sotto forma meno realistica come invece noi adulti.
Mio figlio nell’era dell’isis e delle sue gesta,rimane colpito,abbattuto da un pugno dove scricchiola il confine tra paura e sfida.
La paura  di essere parte di un evento,drammatico e tragico,la sfida come facilita’ nell’eliminarlo subito.
Eppure,discutendo con amici,si diceva che la necessita’ di non nascondere la vita,seppur nei suoi momenti terribili come questo,sembrerebbe l’unica soluzione per farli crescere pronti all’occorrenza.
Ho visto il vademecum dato ai cittadini in Francia,come difendersi da un attacco in luoghi aperti,chiusi e come muoversi per proteggere se stessi e altri.
Bene.Bisognerebbe farlo leggere anche nelle scuole e renderlo quindi pronto all’uso per i piu’ piccoli’?
O e’ meglio filtrare l’odierno e creare ancora piccole oasi dove Pippo e Topolino regnano sovrani senza cattivi vestiti di nero?

COP21:ma di che stiamo parlando…

ilvabb
arallagianlucafoto(c)
A Parigi si discute sul futuro della terra e dell’ambiente.
COP21  e i suoi capi di Stato,come fossero regolatori del futuro mentendo di essere loro i primi assassini del clima.
COP21 dimostra come sia,il trasformismo politico a essere in scena,sapendo che cio’ che si discute rimane utopia per chi spera in un futuro migliore.
Polveri sottili,ecosistema da proteggere con emissioni da ridurre e temperatura da tenere sotto controllo.
Rimango nel mio piccolo,vi dico solo due parole a proposito di ambiente.
Vivo nella citta’ dove l’aria e’ spesso martoriata da polveri sottili che sono di colore marrone e che provengono dalla zona industriale di un ex proprietario di nome Riva,che a sua volta non rispettando valori e regole in materia di prevenzione rischi sulla salute pubblica e degli stessi operai,ci ha fatto venire malattie respiratorie e patologie varie.
Di che stiamo parlando Obama,Hollande,Renzi e compagni vari?
Voi pensate che con un summit mondiale si possa risolvere cio’ che localmente una industria ha modificato per generazioni a venire?
Voi pensate che i paesi rispetteranno le leggi che oggi scrivete e che tutti,dico tutti,avranno quel senso cosi’ difficile oggi nella politica “di salvaguardia della salute per ogni cittadino?”
Ho visto io i fumi uscire dalle ciminiere e la linea dell’orizzonte non celeste ma marrone fino alla Calabria disperdersi nel cielo.
Ho visto io la polvere raccolta al quartiere Tamburi,accanto all’Ilva,e messa nei secchi come sabbia nel secchiello d’estate.
Ho visto io la paura di perdere qualcuno,e dopo averlo perso,maledire quella fabbrica che ha ucciso uomini intenti nel loro dovere.
Di che stiamo parlando signori cari?