SERGIO E IL RAGAZZO ALLA FERMATA.

Il ragazzo fermo alla fermata dell’autobus guardava con amore lo schermo del suo cellulare,navigando tra i social e le foto degli amici.

Erano da poco passate le 13 e l’Italia aveva il suo nuovo presidente della repubblica.

Ma a lui non importava,o meglio gli era del tutto indifferente questa giornata storica nazionale .

Mattarella dovrà  convincere anche lui della buona fede della politica e del politico,e dovrà  cercare di riavvicinare tutti quelli che hanno detto basta alla kermesse di Montecitorio.

Mattarella dovrà  dimostrare di essere come lo fu Pertini,vi ricordate,il presidente di tutti,senza scorte tra la gente,Il partigiano che a testa alta bacchettava tutti e tutto.

Difficile vero Sergio?

Ma non è  colpa tua,tu che con gli occhi di un nonno pacato e calmo,dovrai nuotare in una palude dove la parola onestà  sembra lontano tempi addietro.

Eppure Sergio,quel ragazzo alla fermata è  il futuro, quel futuro  che spesso  voi politici avete sbattuto in faccia a noi tutti come risolvibile,in crescita positiva e roseo.

No Sergio,così  non va.

Meglio dire la verità  e parlare con il cuore in mano al paese  che oggi è  in bilico e che si ritrova a sperare che un ragazzino, Renzi,ci salvi.

Così  non va presidente.

Ricordi Pertini e il dramma di Vermicino?

Io si, incollato alla TV assieme a lui,il nonno presidente che cerca di salvare il nipote.

Sergio abbandona i palazzi e scendi in piazza,abbraccia la gente e  molla calci a chi rinnega la nazione,chi spera che essa muoia assieme ai barconi che arrivano laggiù  in Sicilia.

Ultima cosa Sergio.

Se l’Italia affondera’ abbi l’orgoglio di ammettere che anche tu hai sbagliato e che hai cercato la via migliore per ridarci dignità.
Re GIORGIO non mi è piaciuto,troppe bugie o troppi veli calati sulle tragedie nostrane.
Sergio quando esci,guarda alle fermate e ricordati dei ragazzi e dei loro telefonini,in cerca di buone notizie.

QUESTIONE DI NUMERI,GIA’…..

Questione di numeri.

Il numero che serve al prossimo presidente della Repubblica per essere eletto,il numero per comprare il miglior attaccante sulla piazza del calcio,il numero per far quadrare le spese in una famiglia.

Insomma,una regola che desta serie preoccupazioni e che,sempre,ci ingabbia nei nostri pensieri.

Il numero per essere felice,o per piangere,il numero della speranza e quello della sconfitta.

Una regola,un tormento che e’ perfetto e che non ci lascia via di uscita.

Siamo messi dinanzi a un perfezionismo matematico,una strada che puo’ portati alla follia o alla felicita’.

Un numero che devi raggiungere,una meta sospirata che e’ li,sola ad attenderti.

La vita,racchiusa dentro schemi,libera a meta’ oppure vincolante o vincolata da prospettive che non ti regalano spazi di liberta’,perche’ il numero,lui,e’ perfetto.

Quel numero che i cretini li,in Parlamento,stanno cercando vendendosi come ….per eleggere un qualcuno che non rappresentera’ te ma solo una parte di te.

Quella che lascia spazio alle istituzioni,che rispetta la bandiera e che,nella politica,vede la soluzione dei mali eterni.

Un numero,piccolo o grande,ma sempre un numero che detta legge e fa cadere teste di persone,come i soldi dei riscatti non pagati e che loro,le vittime del terrorismo,hanno in mente fino alla fine…poi zac …fine.

BASTA

Quanto mi  da fastidio questo modo tutto nostrano di credere ancora al salvatore della patria.

Si colui che ci dirà  che siamo fuori dalla crisi,che il paese è  risorto,che la politica è  lealtà.

Ma basta anche Grillo,i suoi seguaci che non fanno altro che fare il normale e che,invece,sembrano a tutti marziani diversi.

Ma basta poi ancora con la storia di Berlusconi,della lega razzista,del Renzi che è  un finto comunista..basta.

Vedi  la Grecia,si ribella, manda a fanculo la Troika e riparte con il suo popolo,quello della fame e della monnezza come tavolo quotidiano.

Basta con la storia,e vengo alla mia città, dell’Iva che chiuderà  e al suo posto si farà  un giardino.

Cazzate dette li per farci sperare e sognare,sapendo che nel nostro DNA abbiamo anche diossina e altre sostanze per generazioni.

Basta anche di dare speranza ai giovani,quelli del precariato che sudano negli uffici sapendo che non faranno la carriera dei loro padri,fortunati ad avere la Dc e la cinquecento.

Basta a credere al nemico nero,quello che anche l’America ha fatto nascere e che oggi combatte e teme.

Basta,ora bisognerebbe credere in noi,ditemi che non è  vero…?

LA TRAGEDIA GRECA E I KILLER 3.0.

Mi viene da ridere pensando che i comunisti vogliano copiare il modello “Tsipras” per costruire un” modello nuovo da contrapporre all’incalzante macchina da guerra Renzi Berlusconi”.

Dario Fo sul Fatto Quotidiano,alla fine del suo articolo,ci regala una visione fantasiosa di un Berlinguer che,vedendo tutto questo gran caciarone nel Pd,pianga esausto,sfinito su quello che fu il suo modello comunista.

Noi popolo di partigiani,stilisti,navigatori,ribelli.

Noi che oggi,seguendo la televisione,in Tsipras attendiamo cio’ che forse,spero,avremmo dovuto noi mettere in atto un giorno.

E cioe’ il secco no alla troika,il secco no a un belloccio che spara speranze quando in Italia aumentano i disagiati e chi,nelle citta’,va in cerca tra i rifiuti per cose da mangiare.

E poi quel patto del Nazareno,quello per cui Berlusconi ci ha lavorato, e bene, affinche’ le sue ossa future possano dormire sogni tranquilli sapendo che le proprie aziende sono in buona salute.

Cambiamo argomento.

L’Isis.

Sento che per fare il filmato dell’ uccisione di ribelli,loro questi terroristi tecnologici e al passo con i tempi,hanno impiegato sei ore e diverse telecamere per scegliere il momento giusto della luce,favorendone una visione hd ottimale.

Incredibile.

E mi ricordo io,invece,gli anni di piombo,con le foto dei rapiti e la foto scattata con la bandiera con la stella a cinque punte.

Unica foto,in bianco e nero,polaroid forse,ma efficace lo stesso.

Anzi,nella sua immediatezza e unicita’,un pugno ancora piu’ duro nello stomaco di noi tutti.

Oggi invece,loro i killer del web,spopolano con filmati perfetti,attori in camice nero e,purtroppo,niente trucchi.

Web 3.0 o qualcosa di simile.

Concludo con una nota circa il nuovo capo dello stato che verra’.

Non lo so se sia giusto avere un volto nuovo e pulito,candido e simpatico.

So solo che con Renzipensiero si e’ avuta una evoluzione,simile a quella del periodo berlusconiano,dove l’apparire moderno e in gran forma attizza la gente.

Anzi lui,Renzi,con i suoi tweet e l’aria del ragazzo al passo con i tempi,detta la messa in latino moderno,quasi un accenno distorno col passato ma che viene messo via da termini nuovi e atteggiamenti da star.

Sara’ che i comunisti non lo hanno capito,oppure sara’ che i comunisti rimasti,forse,non hanno nulla da dire neanche loro e oggi,con il voto greco,aspettano solo di prendere appunti per come combattere contro poteri forti,quasi occulti,ma che sempre vanno in cul—a noi…o no?

IN NOME DI DIO AMATEVI. …CON PARSIMONIA.

Io la metterei già  come la “frase dell’anno”,leggete qui:

Alcuni credono

che per essere buoni cattolici si

debba essere come conigli. Pa-

ternità responsabile: per que-

sto nella Chiesa ci sono gli

esperti, i pastori. Io conosco

tante vie d’uscita, lecite, che

hanno aiutato. E per la gente

più povera, il figlio è un tesoro.”

Papa Francesco,in aereo al ritorno dal suo viaggio nelle Filippine.

Un pensiero moderno,che molti dentro se hanno tenuto a mente e che hanno criticato spesso quando,ripensandoci,hanno etichettato la chiesa come bigotta,antica e incosciente.

Incosciente nel voler dare si il libero arbitrio in campo sessuale come deve essere ma,negando poi,il diritto di non scegliere se accettare o no un figlio a procreazione avvenuta.

Questo papà ama la verità, quella scomoda dei tempi moderni,quella che spesso la chiesa ha negato o oscurato dietro parole come “volere divino ” o “segno del Signore”.

Bergoglio sa delle difficoltà  a portare avanti una famiglia e concede il lusso di amare con calcolo,porsi limiti senza peccare.

Un papa scomodo,un papa dove la parola essere cristiano fa a botte con  quella di coniglio,spesso usata per etichettare famiglie  con genitori molto molto vivaci  e…cattolici.

NOTE A MARGINE DI …GASPARRATE.

Onestamente non so neppure perche’ Cofferati sia andato via dal PD.

E’ un periodo che non seguo piu’ tanto la politica nazionale e,anzi,quando vedo Renzi alla tv che nella sede del suo partito sale in cattedra dettando tempi e modi di essere comunista,cambio canale.

L’immediatezza della brutalita’ di un atto terroristico,dopo la strage di Charlie Hebdo,ha riversato in me una acutezza nell’andare a rendere la notizia pratica,immediata e di prossima veduta.

Credo che attualmente se dovessimo soffermarci sulle cazzate nostrane,seppur l’elezione di un nuovo matusalemme e le grane renziane siano da seguire…,merita spazio il futuro che ci attende a livello globale.

Il sistema sicurezza,ad esempio e’ imploso per colpe di molti che,nella sicurezza stessa,hanno creduto logico usare violenza e intimidazione.

La satira di Charlie e’ il vaso di terracotta che si e’ rotto assieme a mille altre vibrazioni pericolose.

L’estremismo attuale,seppur condannabile,credo abbia dei colpevoli innocui,i quali,nella loro buonafede,hanno stuzzicato il cane che aleggiava nel cortile delle religioni.

Quel cane adesso abbaia e colpisce,inniettando seme di odio a livello globale contro tutto e tutti.

La parata parigina ha delle ipocrisie enormi,con diverse figure losche che uccidono bimbi e mettono in galera povera gente(mi riferisco a Netanyahu )che sfilando contro il terrorismo vogliono eludere i sospetti che cadono quotidianamente sulle loro politiche molto discutibili.

Infine leggo che Gasparri ha azzardato per le due figliole rapite e rilasciate giorni fa,l’assurda ipotesi di “infermierine del sesso pro milizia”….capite perche’ non seguo piu’ la politica nostrana?

JE SUIS OGGI….

Greta e Vanessa sono libere.

Adesso mi aspetto varie scritte pro e contro loro.

Je suis Greta o Vanessa.

Oppure chi dirà  che sono state fortunate a non essere state decapitate.

Una notizia che deve renderci felici e consapevoli del fatto che anche oggi,nell’era del menefreghismo  totale verso i più  bisognosi,ci sono persone che rischiano la propria vita per gli altri.

Attendo demagoghi  e opinionisti dell’ultima ora.

GLI OFFESI PACIFISTI

Charlie Hebdo.

Tutti lo siamo,o lo dobbiamo essere…. va di moda.

La moda della liberta’,venduta a chi neppure sapeva dell’esistenza di questo giornale,me compreso.

Eppure,molti hanno cambiato il proprio simbolo dal profilo facebook e twitter,molti hanno postato foto con la scritta del giornale,molti hanno detestato l’islam totalitario.

Ma molti,hanno dimenticato di ragionare con la testa propria,senza farsi incanalare in un concetto che spopola sulla rete,e che e’ quello della “massa pensiero”.

Si un fenomeno che spesso nelle vicinanze di una campagna elettorale,i furbetti mettono in atto per acchiappare piu’ simpatizzanti verso un candidato o a un partito.

E loro,noi,dimentichiamo il libero arbitrio,di scegliere e ragionare con la nostra testa,che oggi vede solo l’islam in nero e nel nemico da eliminare.

Eppure se domandi a un qualsiasi ragazzo il concetto di liberta’ di espressione,ti dira’ che e’ aperta anche all’offesa verso i simboli,sacri della fede,o che e’ giusto offendere qualcuno che rappresenti un messia o un profeta.

Perche’ la liberta’ non deve avere restrizioni,deve mandare a fanculo tutto e offendere chi,negli offesi e derisi,crede ciecamente.

E allora,oggi il Fatto Quotidiano,ci regala(chi legge questo giornale),le vignette blasfeme,quelle per cui e’ nato l’odio verso Parigi e i parigini.

Andrea Riccardi,il fondatore della comunita’ di Sant’Egidio, ad esempio dice che non e’ giusto uccidere chi non rispetta i sentimenti religiosi.

Si e’ creata una voragine adesso tra liberta’ di espressione(a 360 gradi) e rispetto verso chi si sente offeso.

Quest’ultimi da non considerare,metterli alla berlina e renderli minoritari nel panorama di chi ha una fede e in essa vede speranza.

Quindi una satira pungente,una satira che crea divisioni ma anche buoni e cattivi,terroristi e offesi pacifisti.

Gia’ il paradosso,come se ridere oggi fosse un concetto non uguale per tutti.

PARIGI E IL SUO FASCIO DI ERBA.

La prima cosa che ho pensato sapendo dei fatti di Charlie Hebdo e’ stata l’immagine di una moschea,la sua entrata e le scarpe,li nell’angolo .

Un turista,uno qualunque,che entra e per rispetto compie questo rituale,andando incontro a cio’ che questa religione vuole.

Poi le vignette,blasfeme,che colpiscono l’uomo di fede islamica che ha regole ben precise da rispettare,comportamenti consoni all’amore che dice il Corano,al suo credo insomma.

Non ho pensato ai terroristi,ho pensato a chi,colpito sarcasticamente dentro dalle matite francesi,ha pianto di dolore,rabbia ma e’ rimasto fermo,immobile e offeso.

La parte deviata che ha colpito Parigi in questi giorni,la potremmo vedere in qualsiasi religione,anche quella cristiana.

Perche’ se tocchi pilastri enormi,dalla religione alla politica,dallo sport al matrimonio,puoi incorrere a subire azioni violente,paranoie che si trasformano in doppi binari dove la parola vendetta mette tutti a tacere.

E allora la discussione attorno all’islam deviato mi pare ignobile,o meglio non realistica per quello che e’ avvenuto.

Parlerei di strada del terrore intrapresa da uomini 3.0,come vengono definiti i jhiadisti di oggi.

Un terrore 3.0 che nasce per molte altre cause,dall’insofferenza a essere succubi dell’America,alle barbarie messe in atto in nome di armi mai trovate.

Non esistono scuse a cio’ che e’ accaduto a Parigi,tutto da condannare.

Ma voglio dire che non e’ colpa dell’islam,non e’ colpa dell’indottrinamento che essi hanno fin da bambini.

E’ colpa,anche,di quella forbice tra essere usati per capo espiatorio per qualsiasi azione militare o per essere mescolati anche con la parte buona dell’islam stesso.

Vedete questa vignetta

vignetta-charlie-hebdo-199390

Disgustosa,blasfema,insomma sarcastica e pungente ma che offende chi,della fede cattolica ne fa del suo credo.

Il cristiano assassino che dovrebbe fare?

Un attentato?

Un eccidio di massa?

Cosa?

E se lo facesse,diremmo tutti che il cattolico e la sua fede e’ atto di esasperata convinzione verso Dio?

Solo perche’ i numeri sono minimi,ma in passato con le crociate fummo noi a essere terroristi altrove…,ci riteniamo lontani dall’essere,chissa’ un domani,terroristi 3.0?

Voi direte che oltre queste vignette c’e’ un progetto ben preciso di attacco all’Europa,di invasione in nome di una fede distorta e usata per compiere atti terroristici.

Vero ma cio’ che si dice oggi,dopo i fatti parigini,sembra andare in un’ unica direzione:facciamo di tutta un’erba un fascio,quando cosi’ non e’.