AL PROSSIMO ANNO,AUGURI.

Siamo alle solite conclusioni di fine anno,importante per alcuni aspetti,deludente per altri.

I social mi hanno detto che il riscatto ideale di un popolo,quello italiano in questione,rimane scritto sui tasi di pc e smart phone.

Si perche’ l’idea di cambiamento e’ stata la voglia piu’ gettonata da tutti,pensata e annegata nei forconi siciliani,negli indignados vari e  altro ancora.

Ricordo solo con piacere e senso il popolo del #19O ,allorquando sfilo’ per le vie della capitale chiedendo giustizia sociale e diritti per tutti ed ebbe, invece,sulle prime pagine dei giornali solo le foto dei tafferugli contro la polizia e il simpatico nonnetto in carrozzella a gettare lo spray sul furgone dei finanzieri.

Sara’ ma vince ancora la politica gretta e fosca,quella che Napolitano regala come ancora di salvataggio alla barca Italia che va sempre piu’ alla deriva.

Domani,a proposito del Presidente della Repubblica,non lo ascoltero’.

Non perche’ me lo dice Grillo,ma perche’ mi pare inutile la tiratira su moralismi che lasciano il tempo che trova a noi italiani,gia’ pecore da sacrificare sull’altare dei sacrifici economici per farci stare,a tutti i costi,nel club Europa.

Il PD ci regala Renzi e ci dice che giovani come Civati vanno tenuti ancora da parte poiche’ troppo sinceri e schietti verso lo stesso partito.

Insomma meglio trincerarsi dietro le vecchie correnti di Botteghe Oscure che resettare tutto e partire con giovani promesse come si era sperato.

Taranto.

La mia citta’ vive male ormai da anni,lambendo un paradosso che si chiama ricatto occupazionale.

Se Riva lascia addio stipendio e famiglie in sicurezza economica.

E i tumori,i morti costanti nella nostra citta’ che valore hanno?

Oggi ci lascia un giovane operaio con il cancro alla gola,giovane che pagandosi le cure costosissime da solo,abbandona la vita terrena e chiede giustizia divina lassu’ o altrove.

Mi lascia un amico,Francesco,che lo ritrovero’ nel mare,come lui ha voluto.

Incredibile France’…cazzo non dovevi salutarci cosi’…

Infine saluto voi,amici che leggete questi miei pensieri e vi dico che,anche se virtualmente ci frequentiamo,ebbene vi immagino tutti attorno ad un tavolo a scambiarci i nostri rispettivi pareri dinanzi a una birra.

Concludo con un pensiero alla Syria,alla Palestina.

I bimbi che Nino Fezza ci fa vedere sul suo profilo FB,sono non bimbi felici,ma la maggior parte sono quelli uccisi,feriti,martoriati e portati in braccio da padri e madri nel loro dolore.

Queste immagini sono quelle piu’ brutte del 2013,quelle immagini che il mondo non vuol conoscere o che fa finta di dimenticarle.

Ebbene bisogna invece conoscere una storia per raccontarla…come ci dice questo cinereporter dai luoghi della morte.

Buon anno a tutti voi e alle prossime.State bene.Restiamo umani…sempre!!!

IL NATALE QUASI PERFETTO….

Piu’ passa il tempo e piu’ ho un concetto di Natale limitato.

Il concetto di pace universale,fratellanza e perdono,ma anche sguardo amorevole verso tutti e verso i piu’ deboli,e’ cosi’ lontano dalla cruda realta’ che offusca alcuni territori lontani,come la Syria o la Palestina.

Oramai sul mio pc o telefonino,le foto dei massacri e dei corpi inermi dei piccoli uccisi in zone di guerra,vanno a far incrementare il numero delle ferite che porto dentro,e mi chiedo e vi chiedo,che senso ha dire “felice Natale” quando la felicita’ non e’ per tutti.

Sara’ Natale felice allorquando tutto cessera’ e anche il bambino nei campi profughi o nei quartieri di Aleppo,potra’ farlo come il mio,giocando felice con i suoi coetanei e i giocattoli del fantasioso Babbo Natale….

Utopia o ipocrisia,qualunquismo fate voi.

Fatto sta che ieri in Syria il vigliacco ASSAD ha fatto centro,stryke contro piccoli fanciulli che nel Babbo Natale immaginario loro vedevano un lumicino di speranza.

Eppure,sapete,ieri ad Aleppo un genitore ferito ha avuto il coraggio di vestirsi da nonnetto con la barba bianca e far felici i bimbi del suo quartiere.

Ecco questo e’ il mio Natale,di speranza per tutti.

LA CAPANNA MA ANCHE IL BUDDHA.

La recita dell’altro giorno di mio figlio e’ stata bella e emozionante.

Da genitore ho colto lo sforzo di questi bambini nell’imparare discorsi a memoria e calarsi nello spirito della raffigurazione della nascita di Gesu’ bambino.

Tornando a casa,pensavo  se mai ci fossero stati nella sua classe bimbi di religione diversa dalla sua,o anche genitori atei.

Insomma il pastorello e i re Magi,san Giuseppe e la Madonna,oggi come oggi,sono una storiella convincente oppure lasciano il passo alle nuove teorie che declassano,come il reating di un paese,tutto cio’?

Sarebbe opportuno la storia del libero arbitrio in eta’ matura,quella per la quale ogni essere umano ha il diritto di scegliere la sua strada in qualsiasi campo della propria vita.

Le campagne anti gay,o quelle che denunciavano i suicidi di massa di giovani omosessuali,hanno spinto spesso tutti ad arginare il dramma di quelle gesta come una oppressione della societa’,quella evidentemente deviata e non abbastanza matura a capire che non ci sono differenze.

Ebbene,partendo da questo presupposto,dovremmo anche in eta’ scolare non avere preclusioni verso tutte le religioni,facendo magari recite dove,a livello omogeneo,fossero tutte rappresentate e valorizzate nel loro percorso narrativo che ritroviamo nei testi.

Perche’ non un Buddha con il Gesu’ Bambino a rappresentare la pace e la speranza per tutti?

Perche’ solo l’icona cristiana fin dalle elementari come regia di una rappresentazione per scolpire fin in tenera eta’ un percorso di fede?

Sarebbe bello avere tutto da insegnare,senza sbilanciamenti di gusti che spesso saranno a dettare loro le differenze nei confronti di cio’ che non ci e’ stato permesso di conoscere bene.

Dovremmo,anche a Natale,avere il rispetto e la curiosita’ dell’altro,sapendo che esso e’ anche probabilmente una storia di anni addietro e forse,una bugia per farci star buoni….

Se cosi’ non fosse….ci perdonerebbero comunque sia,dal Buddha al Gesu’,dal profeta Maometto a chesso’ io….fate voi.

PARTITO X,E LA VOGLIA DI ESSERE PROTAGONISTA.

In Spagna il fratello del M5S aleggia e si chiama Partito X.

E’ l’insieme di piu’ movimenti popolari che si presenteranno alle elezioni europee del 2014 e cercheranno di dire la loro anche nella regione Iberica.

Il programma prevede quattro punti:referendum, wikigoverno, voto permanente e trasparenza.

Tutto deve partire dal basso,dai cittadini che dovranno spiazzare via la casta spagnola,prendendone il posto e facendo politica unitaria anche grazie alla rete.

Tutti possono entrare in parlamento,fare leggi popolari attraverso la rete.

L’anonimato e’ l’altra caratteristica di questo partito,che non ha leader ma che nella gente che aderisce a esso diventa leader unico.

Come il M5S,il Partito X  nasce dall’esigenza della piazza  nel  cercare di fare politica con scopi e benefici utili alla collettivita’,mettendo da parte egoismi personali accompagnati da facili guadagni.

Una resa dei conti che seppur via web,ha messo in cantiere l’ennesimo programma di attacco civile alla politica di sempre.

Vivendo attualmente in Italia anche queste esigenze,tra Forconi e movimenti popolari,tra il M5S seduto in Parlamento ma sempre stretto nel cappio della burocrazia della politica e della legge attuale,sorge spontaneo il dubbio se anche in Spagna queta formazione politica possa dare una svolta a cio’ che vediamo nei palazzi.

Sapra’ spodestare anni e anni di potere politico,di abusi perpetrati a tutti noi o sara’ l’ennesimo bluff temporaneo?

Una certezza e’ che,a mio parere,dopo l’enfasi dei movimenti a livello globale,dagli Indignados ai O.W.S ,dagli stessi Forconi agli Anonymous,resta la sconfitta per non essere stati capaci di affermarsi numericamente nelle poltrone.

Grazie a a questi movimenti si ha un termometro sociale e dei diritti negati quotidianamente.

Ma manca a mio parere lo scatto decisivo per essere in grado di proporre e fare leggi a favore di tutti.

Il M5S ci sta provando,ma cade nella mancanza al suo interno,di un leader che metta la propria faccia per imporsi al vertice della politica stessa nostrana.

Il Partito X diventa cosi’ un banco di prova sostanzialmente utile per gli umori della piazza.Ma fino a quando non sara’ votatao con alte preferenze numeriche ,sara’ l’ennesima campanella di allarme del malessere generale.

TARANTO,IL NATALE E POI CHISSA’ DOPO…..

Pochi giorni a Natale.

Taranto, stranamente, per le sue vie del centro si fa bella grazie alle luci di privati e dei commercianti.

Stranamente perche’ questa citta’ soffre di carenza di idee,o come vogliate vederla,stimoli per chi ci vive.

E allora l’albero in Piazza Maria Immacolata,grande,sembra la novita’ che arriva sulla faccia di un bambino,colto di sorpresa.

In passato,spesso,l’Italsider era il treno di lancio tra la citta’ stessa e gli addobbi,come voler dire a tutti che essa,l’Italsider,ricordava il suo peso su tutta la comunita’ e elargiva gioia e sorprese per tutti.

Allora oggi la luce nelle strade arreca gioia ma anche domanda.

Domanda sul futuro di una comunita’ che nei valori di inquinamento nelle ore di punta vede innalzarsi sempre piu’ il limite massimo.

Ma lo apprendiamo non dal comune,ma da un noto ambientalista di Peacelink,Alessandro Marescotti,che ci ricorda di non cadere nella trappola del “tutti buoni a Natale…”.

E gia’.

L’Ilva e i suoi scandali delle intercettazioni telefoniche,dei suoi morti che chiedono vendetta,ma anche delle leggi,molte,che hanno destabilizzato forse la lotta locale rendendola attualmente meno efficace nelle piazze.

A Bruxelles gli esposti alla Corte di Giustizia vengono distribuiti assieme alle denunce e ai filmati.

Si spera attualmente in questa soluzione,in mano allo straniero,come se in Italia,la legge salva ambiente e salva cittadini,fosse utopia e bestemmia.

Taranto e le luci di un Natale 2013 disperato nella gravita’ dell’emergenza lavoro,con le barche ferme giu’ a Taranto vecchia esauste di attese e rinvii per poter vendere cio’ che si pesca.

Il Natale del sud anche,un Natale dove il 49% della popolazione e’ povera e in cerca di luce per dire che il miracolo si e’ compiuto.

E poi il ritorno nella citta’ di molti tarantini lontano,che arrivando qui ritroveranno l’odore in riva allo Jonio ma anche molta trascuratezza nelle cose di ordinaria amministrazione.

Natale a Taranto,ma anche ovunque,con i bambini Siriani nel freddo e nella neve e le parole che il Papa Francesco ci dice sempre ma che sembra non raggiungere i vigliacchi come Assad…

Poi,infine,il mio Natale con la famiglia e un amico in meno.

Il Natale delle gioie e dei ricordi ma anche della volonta’ di capire,sempre,cio’ che avviene attorno a me,per essere cittadino di un mondo strano per molti versi.

ADDIO FRANCESCO AMICO MIO.

Ho perso un amico,coetaneo compagno delle elementari.

Francesco non c’e’ piu’,avvolto da un male terribile e vigliacco.

Strappato alla vita in giovane eta’,rimane di lui il sorriso nel suo negozio e i discorsi sulla politica attuale e la voglia di un popolo di cambiare.

Lo voglio vedere cosi’,non nelle forme classiche di un corpo steso in una bara.

No ,no non cosi’…

Francesco mi catapulta nei soliti pensieri dell’esistenza,dei motivi della vita,del trapasso e su quel qualcosa a cui ci si deve aggrappare o almeno credere che ci sia …altrimenti caro amico mio saremmo cellule e polvere e nulla piu’.

E allora Francesco ti abbraccio e ci rivedremo un giorno e mi aiuterai a camminare con qualche occhiale fatto per me lassu’ tra le nuvole…ciao FRANCESCO.

L’AGONIA DELLA TRIADE FONDAMENTALE.

“Non abbiamo la minima idea di come andrà a finire. Ma sappiamo che in questo momento – oggi, non nel futuro – sta volgendo a termine un complesso di vita che potremmo definire nel seguente modo: io studio, in buona parte per imparare a fare un lavoro per qualcun altro; questo qualcun altro ha bisogno di me perché guadagna vendendo le cose che faccio con il mio lavoro; prestando il mio lavoro, guadagno abbastanza soldi da avere un tetto, mangiare e mettere su famiglia – tutte cose che richiedono un minimo di pianificazione e hanno a che fare con un’idea di lunga durata. E anche per pagare le tasse con cui un ente in sé immaginario, una pura astrazione – lo Stato – mi assicura salute, sicurezza, scuola e pensione, e almeno in teoria esegue i miei voleri, espressi attraverso i miei rappresentanti politici. Se ragioniamo in termini di complesso di vita, sostiene Miguel Martinez, ci rendiamo conto della portata storica di questa fase: è «l’agonia dell’intero complesso di vita, strutturato sui poli del Cittadino, del Lavoro e dello Stato».”

Martinez  storico,filosofo,linguista ecc…ecc…,racchiude tutto cio’ che sta avvenendo adesso in Italia sotto  questo pensiero.

L’illusione della continuita’,quella della propria vita,del lavoro come lancio per gli scopi e dello Stato,padre protettivo verso te,e’ utopia.

Ma anche sconfitta,dello Stato appunto,che perde le sue radici storiche come istituzione e regala,nelle colpe della politica e dei politici,una strada in discesa a chi nella violenza e nelle piazze vede la coesione di tutti.

Non a caso,Alfano,ribadisce il concetto di “strategia della tensione”,e annovera in questa frase frange estreme che andrebbero dall’estrema destra arrivando ai gruppi antagonisti di sinistra.

Sara’ anche vero o no,fatto sta che nelle parole di Martinez c’e’ la sconfitta di un sistema che ha retto fino a quando ha potuto e che nell’Europa e le sue leggi,vede perdersi sempre piu’.

Ogni passaggio che leggete nelle parole iniziali,si perde lungo il percorso quasi deprimente di chi inizia la scuola(studio si ma per cosa se non per me stesso…),di un lavoro(ma duraturo,oppure precario ?),di un privato tartassato da tasse e di uno stato che e’ succube di un club(l’Europa appunto)chiuso ed ermetico nelle sue lobby che condizionano milioni di persone.

L’agonia delle tre cose(cittadino,lavoro,stato),rappresenta tutto cio’ che sta accadendo.

Sulle motivazioni anche politiche delle proteste dovremmo chiederci se sono reali o affiancabili a quelle vere esposte da tutti i dimostranti(mancanza di lavoro,tasse,privilegi della politica,europeisti non convinti,ecc..).

Martinez potrebbe essere un portavoce delle varie frange attuali,ma andando a leggere bene nelle sue righe e nei suoi pensieri,possiamo dire anche che il suo pensiero e’ quello comune di molti filosofi del nostro tempo e di molti attivisti sparsi per il pianeta.

Occupy Wall Street,Indignados,hanno aperto anni fa,la strada della protesta sociale,annunciando a tutti che nell’economia e nella politica globalizzata e dura,vi era l’innesco di quello che avviene oggi.

Io temo,ma spero di essere smentito,che non andremo piu’ a parlare di nazioni singole ma di nazione unica o stato,l’Europa,governato da politici lobbysti e economie sempre piu’ drastiche.

Il fallimento o default di molte nazioni(Spagna,Grecia,Portogallo…)hanno sancito il fallimento delle politiche risanatorie verso la BCE,unica artefice di un piano di rientro dal debito che ha mietuto vittime innocenti(aziende chiuse al collasso oramai,tv di stato chiuse,banche fallite,ecc…)e che sara’ ancora protagonista nel futuro.

Martinez ci apre gli occhi,ma credo che oramai anche i ciechi vedano e i sordi sentano che clima c’e’ in giro(col rispetto parlando).

DAI FORCONI AL NATALE:UN BEL CASINO…..

Non so se i forconi siano manipolati da qualche frangia politica,fatto sta che rendono ancora piu’ inquieto il clima di questo autunno italiano.

Avremo difficolta’ a mangiare e muoverci se dovessero bloccare i tir,ma non credo che sia la giusta risposta all’inadeguatezza della nostra classe politica.

E’ come dire di togliere il panino al povero sul marciapiede per protestare contro gli sprechi nel mondo.

No non credo possa servire a qualcosa.

Credo invece che la protesta coesa possa aprire spiragli di discussioni,la politica nelle piazze e l’unione dei movimenti.

La politica del palazzo potrebbe servire solo dopo che, quella di piazza,democraticamente e civilmente ha dettato spunti.

Non so neppure se abbiamo superato questo punto e se dovesse essere cosi’ allora temo cio’ che ha detto Grillo.

Potrebbero arrivare manifestazioni di piazza violente,incontrollabili e pericolose.

Ma vogliamo davvero questo?

Dobbiamo avere paura di passare dinanzi a una banca o a Equitalia?

Sara’ ma le primarie del PD ci danno Renzi super vincitore e il suo gruppo super giovane speranzoso di poter dettare l’agenda futura.

Bersani se la ride e D’Alema pure,anche se ha perso visto che continuera’ a girare il mondo con la sua fondazione,spacciandosi per l’ultimo comunista sincero e credibile.

Vabbe’,intanto a Taranto da noi Mercegaglia mette in vendita il suo edificio e saluta i suoi lavoratori,e in piazza Maria Immacolata il comune(indebitato)con il suo albero di natale ci vuol far credere che tutto va bene.

Peccato che i negozi siano vuoti e la gente in fretta annaspa per le vie di una citta’ allo sbando.

Siamo a due settimane da Natale,ma sembra che nessuno se ne sia accorto.Troppi pensieri.

IN FILA PER TRE COL RESTO DI DUE(EURO)….CONSIDERAZIONI DOPO LA GIORNATA DI IERI.

Ieri sono andato a votare per le primarie del PD.

Civati mi e’ piaciuto subito per le sue idee pratiche e lontane dalla solita retorica stile americana di Renzi.

Vabbe’ questa e’ un’altra storia.

Quello che vi voglio raccontare e’ altro.

Ero in fila e accanto a me un nonnino mi fa:ma tu per chi voti?

Io gli dico per chi e perché e lui mi dice:”ma perché mai dovrei votare Renzi….quasi quasi voto uno giovane come Civati”..

E io di rimessa gli dico:”ma anche Renzi e’ giovane….”

Lui mi guarda e dice:”ma dai che se quando parla sembra l’amico di merenda di Berlusconi…”

Per dire l’aria che aleggiava ieri nel seggio del PD a Taranto in periferia.

Una voglia di riscatto del popolo rosso verso una parte del partito che e’ stata messa da parte gia’ con i tre candidati.

Una voglia di immettersi nel giusto binario della realta’,quella di tutti noi che lottiamo quotidianamente per vivere degnamente.

Concludo con una considerazione diciamo a pelle.

Civati nell’ultima conferenza stampa dopo il voto,aveva l’aria di un ragazzo che torna a casa dopo aver fatto tardi con gli amici.

Occhi stanchi,luccicanti per il sonno e stralunati.

Sara’ stata questa la differenza tra lui e Renzi e Cuperlo? 

ATEI DELLA POLITICA O SPERANZOSI ANCORA?DUE EURO E VAI….

E’ stata la settimana della ufficialita’ dell’inutilita’ della politica,non riconosciuta dalla Corte Costituzionale.

I parlamentari sulla rete sono stati paragonati a banditi senza dignita’,accampati in una tenda,il Parlamento,dove non c’e’ autorizzazione per montarla.

E allora via la legge elettorale attuale e avanti con le riforme,necessarie per dare credibilita’ al segno che poniamo sulle schede in cabina elettorale.

Il siparietto dei tre candidati del PD mi ha fatto riflettere e alla fine andro’ a votare una persona che ha detto che lui dell’attuale PD non ha neanche piu’ voglia di specchiarcisi dentro.

Una pulizia(l’ennesima) nella sinistra per capire(speriamo)che stare attaccati al vecchio concetto di “partito” e’ finito.

Ci vuole un cambiamento radicale nelle persone e negli uomini e per farlo,oggi,si deve usare un termine duro e schietto:rinnovamento.

Dei tre,dicevo,mi sembra che il piu’ pronto e onesto nel volerlo fare sia Civati.

Giovane,disinvolto,erudito e schietto contro i suoi compagni.

In tv dice la verita’ anche sugli errori del PD e questa cosa lo annovera tra i disfattisti di turno.

Ebbene,il Peppe,non ha paura e mette da parte la vecchia nomenclatura per lanciarsi in un progetto,se sara’ eletto,di pulizia interna e apertura verso quelle parti dell’elettorato(SEL e forse M5S) che parte dei giovani della sinistra vedono di buon occhio.

Civati e’ privo di retorica e manda a dire al governo Letta che lui vuole dei punti da raggiungere e non tra un anno ma subito.

Legge elettorale in primis e riduzione dei parlamentari.

Insomma due euro e voto.

La mia domenica sara’ anche questa.

Credo che attualmente bisogna lanciarsi in un credo politico,nonostante ci siano fantasmi di antipolitica e rivoluzione a 360 gradi.

Se finisce la propria scelta in un candidato,dovremmo dichiararci atei della politica certo,ma perderemmo un giusto dono che e’ quello del libero arbitrio.

Libero arbitrio che racchiude anche la volonta’ di non credere piu’ in nulla,nell’uomo politico anche.

Ma cosi’ facendo perderemmo  quel poco di buono che c’e’ nel panorama politico nostro e per me,in liberta’ di pensiero,credo che Civati lo sia.