2013 MA PRIMA SALUTI,RICORDI E COMPITO DI UN BLOGGER.

Ultimo post del 2012.Intanto devo dire che avendo avuto gia’ una esperienza con un altro blog(Buongiornotaranto),ho potuto su questa piattaforma migliorare alcuni aspetti tecnici.La condivisione a livello di social,di utenti nazionali e mondiali e l’ottimo apporto dato da wordpress stesso.Quindi pienamente contento di questo cambio e del livello di amici che ho avuto in questo anno(a Gennaio il blog compie 1 anno..).

Gli eventi di cui ho scritto,principalmente hanno avuto come protagonista la mia citta’,Taranto,e i suoi guai. Basti pensare all’Ilva e tutto cio’ che gli sta dietro,dall’inquinamento agli incidenti sul lavoro,alla battaglia di noi ambientalisti fino allo scontro tra il Gip Todisco e il governo Monti,reo di aver condannato i cittadini di Taranto con il decreto salva Ilva .

Ho parlato di politica,dei vari momenti del nostro paese e dei cambiamenti apportati dal governo tecnico Monti che,con la conferma della sua discesa in campo,continua quella che io definisco la “rete delle lobby mondiali”.

Interessi di un paese a discapito dei ceti meno abbienti,sono le caratteristiche di questo passaggio politico e il 2013 confermera’ cio’ che si e’ appena visto,con una larga coalizione centro democratica atta a proteggere quella fetta di ex democristriani lobbysti sparsi per l’Italia e il mondo intero.

Delusione la sinistra,con un Bersani sempre piu’ impettito dalla carica di “falso populista” e che,vedi l’ultimo caso Ingroia…,conferma la tendenza di voler difendere un certo cerchio di amici personali per sfondare ancora in Parlamento(il caso Finocchiaro a Taranto e’ emblematico con le primarie farsa di una persona che comunque verra’ ripescata in caso di debacle in terra jonica).

Concludo con due punti:la chiesa e la Palestina.

La prima continua con l’ennesima strafottenza verso i poveri,i deboli e le “diversita’” di questa vita.

L’attacco omofobo del Papa e’ la riprova della distanza che ancora esiste tra realta’ e ideologia,tra l’essere tutti uguali e quel falso e passato modo di giudicare cio’ che non conosci.L’omofobia quest’anno ha toccato punti alti di vergogna e il Papa ne e’ stato parte in causa….

La Palestina.La battaglia che continuero’ anche nel 2013 sara’ quella di denunciare cio’ che il popolo palestinese subisce quotidianamente dal regime sionista israeliano,un regime fatto di armi e potenza bellica contro un popolo che potra’ anche annoverare parti di terroristi al suo interno,ma che paga le ripercussioni di vendette che non sono mirate alla cattura o uccisione di tali persone,ma che ingloba sempre vittime innocenti spesso bambini in tenera eta’ e donne.Una vergogna che il mondo ancora giudica poco e poco fa nel difendere.Arrigoni mi ha insegnata cosa e’ la terra di Gaza,le sue problematiche e l’inferno del popolo palestinese.Un blog e un blogger,deve avere anche il compito di prendersi sulle spalle dello scrivere quotidiano,una questione a cuore,un problema.Non basta scrivere solo di “fesserie”…per carita’ ognuno e’ libero di farlo,pero’ quando hai un mezzo come la rete e un blog che puo’ raggiungere molte persone,perche’ allora non provare a denunciare e far capire cio’ che avviene in qualche parte del mondo?

Un nome vorrei ringraziare,e’ quello di Rosa Schiano,l’attivista italiana che da Gaza ogni giorno tramite twitter e il suo blog ci racconta cio’ che avviene li’.

Un abbraccio a tutti voi che mi avete letto e sappiate che non siete amici virtuali.L’amicizia,anche a distanza,e’ sempre un dono da coltivare.

BUON 2013 E A RISENTIRCI SU QUESTE PAGINE,CIAO.

2013

INGROIA IL SECONDO TONINO CHE CI SFUMERA’?

Ingroia diventa il baluardo all’avanzare della casta politica fatta da Berlusconi,Monti,Bersani.

Un magistrato che dovrebbe mettere in regola l’Italia,come anni fa cerco’ di fare Di Pietro.

Ma il Tonino nazionale,alla fine,sfumo’ assieme ai suoi interessi e al suo Molise,terra contadina e lavoratrice,ma che puo’ sporcarsi se ha a che fare con Roma.

E allora avanti signor Ingroia.La speranza e’ riposta in Lei,e la sua fama da Masaniello.

Lei dovrebbe avere le spalle larghe,visto che ha lottato contro la mafia e allora cosa e’ un politico dinanzi ai padrini di Corleone?

Ci faccia capire,caro Ingroia,dove siamo arrivati fino a questo momento in Italia,dove siamo stati dirottati come un pacco postale con destinazione un atollo fatto di interessi mondiali a scapito della classe meno abbiente.

Caro magistrato ci difenda,ma questa volta veramente e non si faccia inquinare anche lei da Roma ladrona,no per carita’.

Attendero’ sue notizie e si ricordi anche di Taranto terra dove io vivo e dove spesso i forestieri vogliono farla da padrona…anche il nostro santo,San Cataldo,veniva da una terra lontana….pensa te,caro Ingroia.

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FINOCCHIARO E L’ISOLA TARANTO ….

Il PD e la sua parvenza di pseudo\democrazia.Il PD e la sua metamorfosi da partito del popolo,degli operai e della difesa dalle ingiustizie,a partito calcolatore,mediatico e premuroso verso un ristretto giro di leader.

Andiamo in ordine.In Italia da domani sino a domenica,si votano le primarie dei parlamentari del partito e di Sel che dovranno andare appunto in Parlamento alla prossima legislatura.

Un 90% lottera’ piu’ o meno “democraticamente”,il rimanente 10% rientrera’ nel listino destinato ai big di Bersani.

Di questo listino,in caso di debacle regionale a Taranto e in Calabria,dovrebbero farne parte la senatrice Anna Finocchiaro e la bella Rosy Bindi.

Veniamo a noi,a Taranto.

E’ scesa in Puglia con l’aria di chi e’ stata mandata in un posto per recitare la parte dell’attore che impersonaSan Francesco,umile con tutti e amante degli animali.

Un’aria che non le si addice nulla cara Senatrice,poiche’ la sua calata in riva allo jonio e’ la conferma di una politica ad personam,una politica che dovrebbe portare rispetto a noi cittadini e che dovrebbe essere rispettosa per le sofferenze di un territorio come quello nostro.

Cara Senatrice,se lei non verra’ eletta,sara’ certamente della partita alle prossime poltrone da scaldare in Parlamento,poiche’ rientrera’ nell’altra vergogna creata dal PD,quel 10% che e’ da dare agli amici del segretario.La sua farsa,dinanzi alla stampa,circa il problema Ilva e’ vergognosa.Lei,assente al momento del voto al Senato circa il decreto salva Ilva appunto,non avrebbe dovuto minimamente venire a candidarsi a Taranto in cerca di notorieta’.Anzi avrebbe dovuto lasciare il posto a qualche esponente donna locale e da lei,magari,farsi spiegare la vera’ Taranto e il vero dramma che quotidianamente viviamo noi tutti.

Benzoapirene,tumori infantili,diossina,e altre parole che Noi Tarantini conosciamo,lei di sicuro solo adesso le avra’ sentite per farci credere di essere stata sempre informata del nostro dramma.

Cara Finocchiaro,Taranto non e’ l’isola del Suo tesoro,l’approdo di una fantastica navigata per scopi personali.

Dovreste vergognarvi tutti voi politici che andando in zone a voi non conosciute della nostra Italia solo per un’apparenza momentanea,sventolate programmi grandiosi e progetti salva guai.VERGOGNA!!!

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PERSONAGGIO DELL’ANNO:I BAMBINI DI TARANTO.

La rivista americana Time,in bella mostra mette il personaggio dell’anno in copertina e evidenzia come quest’ultimo abbia avuto un peso nel panorama politico,scientifico,umanitario,economico.

Quest’anno e’ toccato a Obama,anche se personalmente non condivido tale decisione.

Oggi voglio giocarci un po’ con questa onorificenza e la voglio trasferire in riva allo jonio.

Il personaggio dell’anno  secondo il mio punto di vista personale a Taranto e’ il bambino tarantino,il futuro della nostra citta’.

Difeso con orgoglio nelle battaglie ambientaliste,offeso dal poco verde offerto a lui in questa citta’,il bambino tarantino e’ consapevole della sua limitatezza a vivere qui e,sfortunato forse nel nascere a Taranto,ripone la sua speranza nei genitori e nell’avvenire,marcato da una ricerca del diritto alla salute e all’aria salubre.

Il bambino tarantino e’ il personaggio dell’anno,anche per la maledetta sfortuna di essere lui il protagonista del percorso disastroso e invadente delle patologie legate ai fumi dell’Ilva,dei tumori che lo segneranno per tutta la sua vita e per lo schiaffo della politica italiana che non lo ha difeso in barba alle leggi del profitto personale e della produzione italiana da tenere sempre in primo piano.

Il bambino tarantino con i papa’,le mamme in prima fila.Non importa se e’ piccolo ancora nel passeggino,oppure tiene la manina stretta al genitore percorrendo le vie della citta’.La sua presenza e’ unica,simbolica e speranzosa.

Il suo sguardo ancora forse inconsapevole di cio’ che si spera che avvenga,della protesta,dei timori legati all’occupazione,al futuro insomma,e’ sguardo da premiare da diffondere con orgoglio e da farci riflettere …sempre.

Lui il bambino tarantino che non puo’ giocare al suo quartiere,i Tamburi,assaliti dai gas quasi come se ci fosse un attacco bellico da una potenza straniera.

Paradossi?Esagerazioni?

Non credo.Il bambino tarantino e’ anche mio figlio,portato in corteo a dire a tutti”Ci sono anch’io nella speranza,nella lotta pacifica della riscoperta della dignita’ di una citta’,di un popolo,grande o piccolo che sia”.

Il personaggio dell’anno e’ il piccolo tarantino,nel bene e nel male protagonista.4IMG_1050 

QUEL NATALE DEL ’68 ALL’ITALSIDER E PAOLO VI CHE AVEVA GIA’ CAPITO TUTTO….

Natale 1968.Io avevo un anno compiuto e certo il ricordo non e’ presente.Pero’ aggiornandomi sulla rete e su alcuni libri,ho elaborato l’aria di festa e di solennita’ che quel Dicembre aleggiava nell’Italsider.

Il Papa,Paolo VI,era tra gli operai,in visita in quel centro siderurgico che avrebbe cambiato Taranto.

Celebro’ la messa dinanzi a diecimila persone e dette la comunione a cento operai in tuta da lavoro.

Poi aggiunse alcune considerazioni,che alla luce di quello che sta avvenendo oggi,lasciano da pensare.

Eccone alcune:”Qui due mondi si incontrano, la materia e l’uomo; la macchina, lo strumento, la struttura industriale da una parte, la mano, la fatica, la condizione di vita del lavoratore dall’altra. Il primo mondo, quello della materia, ha una segreta rivelazione spirituale e divina da fare a chi la sa cogliere; ma quest’altro mondo, che è l’uomo, impegnato nel suo lavoro, carico di fatica e pieno lui stesso di sentimenti, di pensieri, di bisogni, di stanchezza, di dolore, quale sorte trova qui dentro?”.

Da persona non preparata su temi teologici,trovo importante due cose:la materia,vista come quella parte fredda,meccanica anche degli attrezzi da lavoro,dovrebbero essere un percorso di avvicinamento a Dio,il mezzo con cui lui comunica con noi e ci fa riflettere.Un elemento,il fuoco per esempio degli altoforni,che ci deve far riflettere sul mistero cristiano,sul progetto atto in esso.

Secondo punto della frase del Papa e’ rilevante e importantissimo.Il Papa gia’ allora,metteva in evidenza come l’uomo,figura centrale del lavoro del siderurgico,doveva per forza di cose essere al centro del pensiero di chi lo usa come forza umana.Il rispetto della figura umana,deve andare oltre il profitto(?)e rendere il sacrificio del lavoro stesso dignita’ da portare con se.Nessun sfruttamento quindi,ma rispetto verso la figura dell’operaio e ricerca di una sorte rispettosa e conviviale.

Paolo VI,continuo’ poi nel suo discorso aggiungendo questo passaggio cruciale:

“Qual è, in altri termini, la condizione del lavoratore impegnato nella organizzazione industriale? Sarà macchina anche lui? Puro strumento che vende la propria fatica per avere un pane, un pane per vivere; perché prima e dopo tutto, la vita è la cosa più importante d’ogni altra. Ma l’uomo vale più della macchina e della sua produzione. Sappiamo bene tutte queste cose, le quali hanno assunto, nel tempo passato e ancora assumono nel tempo nostro, una importanza nuova, immensa, predominante».”

Quindi deduco questo:il lavoratore si sdoppia dalla sua entita’ divenendo anche lui macchina fredda e perde il suo destino divino,quello di essere anche lui figlio di Dio in terra e non semplice mezzo per profitti?Oppure dignitosamente rimane figura centrale del processo della sua vita?Poi,e qui e’ riconducibile a oggi con il ricatto occupazionale di Riva e l’operaio giocato a suo piacimento,l’uomo e’ piu’ importante della sua macchina.L’uomo operaio deve essere difeso,non usato o aggirato per fini personali e nella sua difesa,aggiungo io,c’e’ anche la salvaguardia del diritto suo a lavorare in posti salubri e in condizione di sicurezza totale.

Il Papa concluse la sua giornata poi raggiungendo il Duomo di Taranto salutato da una folla festante e da grida di gioia.

Paolo VI,e’ stato il Papa che capi’ il rischio che poteva nascere da questo mezzo di lavoro che era il siderurgico tarantino.Avrebbe potuto(come poi e’ accaduto…),spazzare via la dignita’ del lavoratore per far posto a interessi personali e,con il decreto salva Ilva,mondiali.

Prima la produzione(quindi l’annullamento del rispetto umano,della salute e dell’ambiente),con i suoi rischi,le sue morti e i suoi lasciti gravosi e mortali sulla salute dei cittadini di terra jonica.

Niente altro,solo ci rimangono quelle parole che hanno avuto un presagio direi “divino ai giorni nostri”,un presagio che se fosse ancora in vita Paolo VI,ci avrebbe detto:”io lo avevo avvertito,li’ nelle viscere dell’Inferno dell’Italsider,nel lontano 1968″.

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TARANTO\ILVA:ANNUS HORRIBILIS.

Chiudiamo il 2012 a Taranto con una certezza:e’ stato l’anno delle lotte  ambientaliste e dell’Ilva,dei morti ancora nello stabilimento fino alla riammissione, per il famoso decreto salva Ilva del Governo,a produrre nuovamente.

Andiamo in ordine.

Partiamo dal sindaco Stefano.A inizio anno,il 25 Febbraio,firma una ordinanza che consiglia all’Ilva stessa di apportare dei lavori di rifacimento all’azienda,atti ad abbassare l’inquinamento a Taranto.

Ed ecco la prima grana.Il 12 Aprile,il TAR di Lecce,accoglie le rimostranze dell’Ilva stessa al fine di sospendere tale ordinanza del sindaco.Accolta!!!

Intanto il tribunale di Taranto si muove anche lui e commissiona una perizia medico-epidemiologica che attesta una connessione tra le malattie, le morti causate da tumori e l’inquinamento prodotto dall’Ilva.

Si muove adesso anche il ministro dell’ambiente Clini che convoca il 14 Marzo a Roma,il presidente della regione Puglia Vendola,il presidente della provincia Florido e lo stesso sindaco Stefano.

Il 28 Marzo,sollecitati dall’indagine epidemiologica tarantina,Vendola e il sindaco della citta’ jonica,sollecitano l’Ilva ad attuare maggiori sforzi in campo di tecnologie piu’ innovative per abbassare i livelli di inquinamento a Taranto.

Insomma le prime ufficiali conferme dei dati di decesso per patologie legate all’ambiente inquinato si fanno strada e si avvertono i primi scossoni che prendera’ l’indagine della magistratura locale,col Gip Patrizia Todisco che su questi dati confermera’ la necessita’ di fermare l’impianto per salvaguardare il territorio e la popolazione .Siamo all’inizio di una guerra che avra’ di fronte la cordata della legge jonica contro i poteri della casta romana e dei suoi interessi sull’Ilva stessa.

Ecco una data che ci rimarra’ nella memoria di noi tarantini:30 Marzo 2012.

Il gip Todisco chiude l’incidente probatorio al Tribunale di Taranto su due perizie che vede imputati i vertici del siderurgico.

Sotto la Prefettura,con la giornata normalmente retribuita dall’azienda….,settemila operai sfilano per difendere il loro posto di lavoro.

La macchina e’ messa in moto da parte di Riva.Taranto e la magistratura deve fare i conti con i numeri e quei numeri visti in piazza sono alti e il famoso ricatto occupazionale ha  il volto delle persone che sfilano.

Arriviamo al 26 Luglio.Il Gip Todisco mentre e’ in corso a Roma un incontro tra istituzioni locali,regionale e parlamentari pugliesi sulla questione Ilva,firma il provvedimento di sequestro dell’area a caldo senza facolta’ d’uso.

Uno smacco in faccia a Riva e una lama pesantissima che taglia in due la citta’.

L’Ilva deve fermarsi,ora,e deve iniziare le bonifiche senza produrre e senza inquinare.In citta’ l’estate e’ calda gia’ di pre se’,adesso e’ bollente.

Chi sta a mare e vede da lontano i fumaioli dell’azienda,adesso immagina un cielo sgombro da fumi e veleni.Altre persone,forse gli stessi operai al mare con le loro famiglie,tremano e meditano tra loro per un futuro nero.

Vengono arrestati Emilio Riva,il figlio Nicola,l’ex direttore dello stabilimento Capogrosso,il dirigente dell’area cokerie Ivan Di Maggio,e la responsabile dell’area agglomerato Angela Cavallo.

Alla notizia degli arresti,ottomila lavoratori bloccano la citta’,affiancando l’azienda alla protesta contro questi provvedimenti giudiziari e contro l’attacco sferrato dalla magistratura locale da parte del Gip Todisco.

Il popolo ambientalista festeggia e erge il gip stesso a baluardo della difesa dei diritti dei cittadini.

La guerra tra fratelli e’ iniziata ma molti dicono che la battaglia lascera’ sul campo solo una cosa:l’ingiustizia per due diritti,il lavoro e il diritto alla salute.

Ad Agosto l’Ilva ricorre al riesame e ottiene solo gli arresti domiciliari per Emilio Riva.

Ed ecco lo schiaffo al Gip Todisco.

Il tribunale del riesame dichiara che lo spegnimento degli impianti e’ solo l’ultimo atto finale e cosi’ facendo annulla la sentenza del tribunale tarantino e la sua efficacia.Il riesame nomina anche Ferrante come custode dell’impianto e lo sprona ad attivarsi per trovare una soluzione per porre migliorie all’impianto stesso.

Ricordiamo che Bruno Ferrante,dopo gli arresti di Riva e’ l’attuale direttore amministrativo dello stabilimento.

Il governo intanto annusa attorno a se’,aria di sfiducia da parte dei tarantini e anzi dichiara che una nuova autorizzazione integrata ambientale(AIA)e’ in programma.

Ferrante viene rimosso da una ordinanza della Todisco che afferma il ruolo “scomodo” dello stesso Ferrante all’interno della fabbrica e al suo posto nomina Mario Tagarelli,presidente dell’Ordine dei commercialisti tarantini.

Insomma l’Ilva e’ ancora aperta ma deve muoversi per attivare i canali di bonifica.

Altro ribaltamento dei custodi giudiziari.Adesso sono tre e dovranno provvedere alla gestione amministrativa delle aree sequestrate e indurle alla bonifica sul campo.Un compito gravoso e difficile che spesso ha provocato anche spigolature con lo stesso Gip Todisco.

L’Ilva marcia al 50% e la preoccupazione dei sindacati e alta cosi’ come a Genova che ha un suo legame stretto con lo stabilimento tarantino.Se si ferma Taranto,Genova va al collasso totale con la sua filiera produttiva.

Come se non bastasse riecco Ferrante,reintegrato nuovamente dal tribunale del riesame di Taranto nel suo compito di custode giudiziario.

Il Gip nomina,il tribunale del riesame rinomina.Una guerra in atto tra le toghe,una guerra che lascera’ sul campo bocche amare nella magistratura locale.

Il piano dell’azienda per il risanamento dell’impianti inquinanti previa la condizione per  il mantenimento della produzione al minimo,viene presentato e si parla di quasi 400 milioni di euro. Il Gip dice che la somma non e’ logicamente affiancabile ad un piano immediato di tutela della salute pubblica.

Insomma Riva gioca al ribasso e il Gip sottolinea che ci vuole ben altro che poche lirette e il ricatto anche della marcia al minimo degli impianti.

In citta’ tira un’aria pesante,e adesso si minaccia la chiusura degli impianti e il licenziamento per tutti.

Facciamo un salto in avanti e arriviamo al momento in cui Clini,ministro dell’ambiente,rilascia l’AIA .

Il giudizio e’ negativo da parte dell’azienda che nelle otto milioni di acciaio anno vede compromessa la produzione stessa.Poi vi sono i parametri da rispettare e le somme in campo da attuare per far cio’.Chiara la scontentezza di Ferrante e soci e anche quella ambientalista che in questa AIA,vede il salvacondotto Governo per non fermare l’Ilva per sempre.Anzi la prospetta,anticipandone a Taranto i requisiti che in altre parti del mondo andranno in vigore nel lontano 2016,nel futuro rendendola ancora presente a livello mondiale.Uno scotto momentaneo che secondo l’azienda rendera’ Ilva stessa meno competitiva a livello mondiale a scapito di concorrenza straniera specialmente cinese…

Nell’AIA c’e’ anche la questione spegnimento altoforni,che dovrebbe avvenire nel 2014. La  procura tarantina spinge per spegnerli in due tre mesi,ma l’azienda fa sapere che e’ tecnicamente impossibile.Si spegne invece l’altoforno 1 il primo Dicembre.

Una vicenda quella dell’ilva che ha anche una data da ricordare,allorquando l’azienda,era il 26 Novembre,decise di abbandonare Taranto al suo destino e di mettere per strada cinquemila lavoratori.

E chi si scorda l’aria pesante che regnava nello stabilimento occupato dagli operai stessi,la felicita’ degli ambientalisti e il futuro grave che pesava sulla citta’?

Vedere ad un tratto chiudere la fabbrica che nel bene o nel male ha condizionato la citta’ tarantina,e’ immenso disagio.

Disagio per cio’ che non da piu’ agli operai stessi,disagio nell’animo di noi cittadini che sappiamo i danni che arreca,la lotta di chi soffre giornalmente per il dolore di un caro perso.

Poi il decreto salva Ilva,il decreto che ha fatto scendere trentamila tarantini in piazza della Vittoria,uniti a dire che lo Stato ci ha scordato o ci ha venduti tutti al dio del denaro,della produzione e come carne da macello,inquinata come le pecore uccise poiche’ avvelenate dalla diossina,siamo forse anche noi timbrati a vita(?)di un unico destino?

O il futuro,il nostro destino cambiera’ in meglio?

Questa storia lascia sull’asfalto due condizioni imprerogabili:il diritto alla salute e al lavoro.

Il primo deve esistere sempre,con o senza fabbriche.Il lavoro,nel caso nostro,andrebbe tutelato con alternative da offrire a chi,dovesse chiusa la fabbrica,uscirne fuori e gridare di essere felice perche’ il lavoro e’ parte della sua vita..senza l’Ilva.

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L’APPARTENENZA OLTRE IL DOVERE E’ POSSIBILE?

Andando a spulciare in questo sito http://parlamento.openpolis.it/votazione/senato/decreto-ilva-ddl-n-3627-votazione-finale/40731   ho notato alcune cose interessanti.

La prima e’ che di senatori tarantini manco a parlarne,tranne una eccezzione  del signor Nessa Pasquale,martinese imprenditore,che ha votato a favore di questo decreto.

Ecco la sua scheda tratta dal sito del Senato http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede_v3/Attsen/00017616.htm

I senatori pugliesi sono 20 di cui, per questa votazione,16 favorevoli,1 contrario(la senatrice Poretti ecco il suo link ricordiamocelo bene cari amici http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede_v3/Attsen/00023048.htm),e 3 assenti.

Devo aggiungere che l’unica contraria,la senatrice Poretti,e’ segretario della dodicesima Commissione Permanente(Igiene e Sanita’),quindi molto addentrata nelle problematiche di tutela del territorio in ambito sanitario\ambientalista.

Insomma tirando le somme,abbiamo il solito discorsetto da fare:in barba all’amore e la difesa della propria terra,in barba alle piu’ semplici e civili norme di tutela ambientale,sicurezza della salute pubblica e dei beni di un territorio,si VOTA SI senza scrupoli,appagandosi egoisticamente della pacca sulle spalle del segretario di partito e del piu’ altolocato compagno di sedia o di Senato o di Parlamento.

Complimenti sigori politici pugliesi,TARANTO NON DIMENTICA.

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TARANTO NON DIMENTICHERA’ I SUOI TRADITORI!

Il Senato approva il decreto salva Ilva e la rete va alla caccia dei traditori,specialmente quelli pugliesi.

A Taranto primeggia  Ludovico Vico,parlamentare del PD,messo al bando dalla popolazione tarantina per alto tradimento verso la sua terra.

Si dimentica la gente,le lotte e i morti.Eppure,vivendo nella terra dei due mari,avresti dovuto ricordarti di tutto questo caro onorevole.

Avresti dovuto dire NO ai tuoi superiori e schierarti almeno una volta lontano dalle logiche di partito.

Salvare l’industria,approvare un decreto e azzerare cio’ che tu hai di certo in testa tua assimilato in questa lunga militanza in riva allo Jonio,DOVEVA farti cambiare idea o,almeno,essere a favore di chi difende il diritto alla salute.

NO. La logica della casta,dei poteri delle segreterie di partito,del salvare le lobby industriali perche’ non ci sono alternative in questo paese di merda all’acciaio non inquinante,ti ha reso vigliacco agli occhi nostri.

Se parlassimo di Berlusconi,assente al momento del voto,allora capiremmo e capirebbero tutti conoscendo il suo essere affaristico ad personam.

Invece no,il compagno Ludovico ci dice che lui e’ lontano da noi e si associa a quel fenomeno dilagante in parlamento dei voltagabbana per scopi personali.

Nella lista a favore vi e’ anche la Mussolini,la Livia Turco,il nanetto simpatico Brunetta,l’ex sindacalista Pezzotta e via dicendo..

Taranto sa adesso chi ha tradito,chi non e’ con noi,con la citta’.

TARANTO NON DIMENTICA!!!!!

Ecco il link tratto dal sito di Peacelink:

http://www.peacelink.it/sociale/a/37458.html

baciogiupaso

                                       IL BACIO DI GIUDA

DON MARCO E LE DOMANDE CHE AVREI VOLUTO FARTI SULL’ILVA…

Oggi,20 Dicembre A.D. 2012,i canti di Natale hanno allietato la mia mattinata.

Mi sono recato alla chiesa del Carmine e ho assistito al risultato di giorni di lavoro fatti dall’insegnante con la classe.

Tutto bello tutto dolce e romantico con i piccoli che orgogliosi hanno cantato le canzoni e commossi hanno applaudito alla fine di ognuna di esse.

Solita calca di mamme e papa’,con nonni e parenti pronti in prima fila a vedere il nipotino\a  da vicino nella sua performance canora.

Poi il parroco,don Marco,colui che e’ anche citato in alcune intercettazioni con Archina’ sul caso Ilva.

Era vicino a me,ho sentito da lui il solito sermone sul passo del vangelo e ho riso vedendolo ridere con gli angioletti che aveva di fronte e che coinvolgeva in scherzi e monologhi.

Ad un certo punto,era solo,li sull’altare.

Ho pensato quasi quasi…ma no che faccio potrei sbagliare e renderlo nervoso,….

Si l’idea era quella di domandargli velocemente se la chiesa tarantina era dentro al ciclone Ilva,se lui si sentiva tirato in ballo ingiustamente e se,Riva,aveva nella chiesa locale un facile alleato.

Magari poi gli avrei chiesto cosa ne pensasse degli ambientalisti e dello striscione messo sull’entrata della sua chiesa.

Avrebbe sorriso?Mi avrebbe detto che solo il Signore e’ la giustizia finale e che la magistratura fara’ il suo percorso normale ?

Stava andando quando mio figlio si e’ voltato e gli ho fatto una foto.

Don Marco era gia’ lontano,troppo per me,in mezzo alla gente,ai sorrisi e al dolore suo,personale,di chi forse e’ dentro qualche cosa di cui ne farebbe a meno e che e’ la cruda realta’ della nostra citta’,legata mani e polsi da strette alleanze e taciti accordi.

Don Marco,buon Natale e felice anno nuovo.Questo gli ho detto,salutandolo calorosamente.

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