MA PERCHÉ ODIANO LA JUVENTUS?

image

Mi sono posto spesso questa domanda.Oltre la rivalità  calcistica,nasce un odio esagerato  che sconfina in congetture socio economiche,in rancori industriali ,in risvolti culturali associati allo stile di vita.
La famiglia Agnelli,la Fiat,Torino e la fabbrica.
Anche le lotte all’interno di essa,l’operaio frustrato dal tenore di vita proprio,fatto di sacrifici e sudore,e quello del padrone,camicia pulita ed erre moscia.
Ci portiamo dietro la differenza di classe,il ricco e il povero,la macchina di lusso e quella rattoppata per uscire la domenica con la famiglia.
Poi la Juventus,la forza economica e la passione che sul campo vince e annienta   chi la odia.
“Quando perde godo,il ricco perde e soffre come me”,parole di un operaio negli anni settanta,piene di rabbia ma sincere.
Tutto strano,ma a pensarci il risvolto sociale e la “differenza accompagnata dall’invidia”,esplode nel gol dell’avversario e così  vai, con le urla e i gestacci rivolti alla tribuna dove la “famiglia” come il re,guarda,gioisce e soffre.
L’Italia calcistica è  lo specchio dei tempi,quello dell’odio verso chi ha e dell’amore verso chi soffre.
Ma il calcio sarà  ancora un gioco da insegnare ai bambini,oppure resterà  una diatriba tra ricchi e poveri,tra operai e impiegati?
Ieri intanto,molti hanno gioito a vedere il Bayer farne quattro alla “signora” ,colpevole di avere nel suo dna erre moscia e soldi,scheletri nell’armadio e altro ancora.
Il pallone,un calcio ai pensieri….sempre così  è?

arallagianluca

11 pensieri su “MA PERCHÉ ODIANO LA JUVENTUS?

  1. Non me ne intendo caro Luca, di calcio. Posso dire che quei sentimenti ancestrali di cui parlavi, non esistono più, forse, si sono trasformati in odio razziale o in stile campanilistico. Non so, ma anche il calcio si è degradato fortemente, tra scandali, partite truccate, mah…è lo specchio di questa società, e poi, pagare dei ragazzi di vent’anni, milioni di euro, proprio non è accettabile, Juventus e non!!!! Ciao, buona serata, Giusy

    1. Eppure Giusy esiste questa specie di “goduria contro il club più ricco d’Italia”, e non parlo solo dei titoli vinti o dei giocatori che schiera.La famiglia Agnelli, nei sottofondi della psiche del tifoso, crea ancora na sorta di rivincita quando perdono per il comun mortale.Al Milan no…eppur il cavaliere è ricco anche lui.Io credo che dipenda da ciò che la Fiat abbia rappresentato in passato in Italia, tra scontri sociali e rivendicazione dei diritti.un abbraccio amica mia.

      1. Te l’ho detto che non me ne intendo, comunque mi hai fatto ridere!!! “goduria contro il club più ricco d’ Italia”, la erre moscia, la macchina rattoppata, per uscire la domenica, ah,ah,ah! Oggi tra le varie diatribe, ho riso anche con Massimo, un signore toscano che non fa sconti a nessuno! Vabbe’, in fondo mi tenete tutti molta compagnia e se ci scappa la risata, è ancor meglio! Bacioni, Giusy

  2. Te lo dico da interista sportivo: IL MIO NON è UN PROBLEMA TRA DENARI E NON DENARI… io tengo per il club di un petroliere venduto ad un palazzinaro editore e un po’ pornografo (non berlusconi, thoir). E non è una questione di soldi ma di attitudine. La maggior parte degli juventini tifosi che conoscoi ha sempre un’aura di spocchia cucita addosso che li rende insopportabili. Per me conta quello… Agnelli l’avvocato aveva il suo stile… uomo che ho sempre apprezzato con distacco… questo nipotastro è un obbrobrio! Il mio è ripeto, un fatto di stile!

    1. Caro Domenico io ho voluto un po’, nella mia modesta persona, riportare ciò che ho “annusato ” negli anni, e cioè la figura predominante della potenza “Agnelli” in Italia e nel pallone.Ho anche evidenziato un peso specifico negli anni passati in campo industriale e anche nei rappirti industriale/operaio (qui Gianni Brera mi è stato utile).un abbraccio da un romanista. ..ciao.

      1. Azz sabato rivali!
        Scherzo… io avevo colto il tuo senso… la tua attenzione alle dinamiche sociali più che “de tifo”… il problema è che, credo, queste dinamiche siano sentite ormai solo da generazioni diverse…

Lascia un commento